Ewiva, come funziona la nuova rete di ricarica ultra-fast

Con oltre 3.000 punti in programma, Ewiva è il nuovo provider nato dalla collaborazione tra Enel X Way e il Gruppo Volkswagen.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Il mondo delle ricariche ultra-fast dà il benvenuto a un nuovo Charging Point Operator (CPO) chiamato Ewiva, pronunciato "evviva". Questa iniziativa è nata dalla collaborazione tra Enel X Way e il Gruppo Volkswagen, e ha l'obiettivo di creare oltre 3.000 punti di ricarica con una potenza fino a 350 kW entro il 2025, posizionati strategicamente in tutta Italia. 

Attualmente, Ewiva ha già 950 punti di ricarica operativi in vari luoghi chiave, scelti appositamente per essere vicini alle esigenze dei clienti. Nel corso dei prossimi anni, questo nuovo provider realizzerà quattro diverse tipologie di hub di ricarica in tutto il territorio nazionale: Standalone, Basic, Convenience e Premium. Il primo avrà una sola colonnina di ricarica, il secondo quattro e il terzo sei. La variante Premium, la più importante, ne avrà almeno 12 e offrirà una moltitudine di servizi, sostanzialmente pari al concetto di "Autogrill".

Tutti questi hub sono aperti 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, e sono alimentati da energia rinnovabile grazie all'uso di pannelli solari. Le colonnine di ricarica hanno una caratteristica colorazione esterna arancione e una potenza compresa tra 150 e 350 kW. I pagamenti per le ricariche possono essere effettuati in modo tradizionale, tramite gli oltre 50 fornitori di servizi di ricarica (MSP) con cui Ewiva è interoperabile, oppure utilizzando la modalità plug&charge per rendere il processo ancora più veloce e pratico.

Al fine di conoscere meglio i piani di sviluppo dell'azienda e le criticità riscontrate, abbiamo intervistato Luigi Antonio Poggi, Head of Marketing & Sales, Strategy, Communications di Ewiva.

Sappiamo che Ewiva ha l'intenzione di realizzare la più grande e capillare rete di ricarica elettrica, offrendo sistemi all'avanguardia alimentati da energia rinnovabile. Come avviene questo processo? Quali strategie sono state scelte?

Il lavoro che abbiamo fatto nel nostro primo anno di vita ha portato già dei risultati concreti che si vedono nei numeri; 280 stazioni che abbiamo realizzato su tutto il territorio nazionale, per un complessivo di 950 punti. Stiamo navigando velocemente per rompere la barriera dei 1000 punti di ricarica disponibili in Italia e continueremo il nostro piano industriale che ci porta a 3000 punti. Questo è possibile sicuramente grazie all'interlocuzione con tutti gli attori possibili sul territorio che ci consentono di mettere le colonnine dove sono necessarie, ovvero in tutti quei luoghi dove l'utente si recherebbe a prescindere dalla necessità di ricarica o rifornimento e quindi cambiare il paradigma e pensare a fare le cose che durante la vita quotidiana siamo abituati a fare e trovare concomitanza.

L'opportunità di ricarica è fondamentale per noi e, come hai detto, la capillarità; quindi, vogliamo realizzare una rete che va da nord a sud e anche nelle isole.

A questo proposito abbiamo lanciato la modalità plug and charge. Che significa? Sostanzialmente che il veicolo e la colonnina, una volta che ho attaccato il cavo, si riconoscono vicendevolmente. La ricarica parte in automatico, perché ho un profilo configurato direttamente nell'auto. La colonnina deve essere il posto giusto, la colonnina deve essere usata facilmente; chi meglio dei primi utilizzatori, i clienti, lo sa? Ascoltare e ricevere i feedback dagli utenti è un aspetto molto importante, non solo per il posizionamento delle stazioni di ricarica ma anche per tutti i servizi annessi (tra cui accessibilità, pulizia, illuminazione e molto altro).

Tra le soluzioni a disposizione, Ewiva offre diverse proposte, tra cui la "Premium" che prevede anche shop, sala lounge e un intrattenimento "vicino" a quello di una pompa di benzina ben posizionata; dove è sorta / sorgerà la prima sala premium?

Abbiamo una gamma abbastanza vasta di configurazioni che parte dalla più piccolina, che si adatta magari al borgo e dei comuni dove gli spazi sono più ristretti, fino all'hub di ricarica da quattro punti da sei punti fino ad arrivare alle proposte più premium. L’area Lounge è un'area multifunzionale dove stiamo sperimentando varie cose di nuovo in relazione a quello che è la risposta dell'utente. In questi siti speciali abbiamo deciso di offrire un'area dove si può appunto fermarsi, mangiare qualcosa e connettersi al wifi, perché magari si sfrutta il momento per fare una telefonata o semplicemente andare al bagno. L'abbiamo già fatto, nel senso che ci sono già, esistono già due siti: uno a Roma in via Flaminia 871 e un altro al nord, in Veneto.

Importante sottolineare in merito alle stazioni di ricarica che tutta la rete Ewiva è sempre alimentata da energia al 100% rinnovabile.

Le colonnine di ricarica possono essere da 100 kW fino ad un massimo di 350 kW; statisticamente, quali son le soluzioni più comuni in Italia? C'è una differenza di offerte tra nord e sud Italia?

La premessa è che noi non stiamo mettendo a terra l'infrastruttura del presente ma del futuro; quindi, stiamo anticipando il mercato con due chiavi. La prima è in termini di abilitare il mercato, quindi mettere a terra un certo numero di colonnine di siti per la ricarica, la seconda è quella di offrire una potenza di ricarica ampiamente superiore a quello che è lo standard medio di potenza. L’obiettivo è, in ogni caso, di bilanciare e di offrire la potenza di ricarica adeguata in base alla localizzazione dello stallo. Ad esempio, possiamo prevedere soluzioni leggermente inferiori dove il cliente non ha problemi a sostare di più e, invece, colonnine più veloci magari in autostrada.

Questo si interseca anche con la disponibilità di potenza sul territorio, perché ovviamente le specificità della rete elettrica nazionale sito per sito e a volte ci portano anche a dover fare dei compromessi, ma ci siamo attrezzati. Alcune colonnine, infatti, beneficiano di una unità di storage che a sopperire ad eventuali mancanze della rete; storage caricato, ovviamente, con energia rinnovabile.

Cosa manca alla rete di ricarica per diventare efficace e una valida alternativa o sostitutiva alla rete di distributori di benzina? Dove sono le difficoltà maggiori?

Fortunatamente è il nostro campo d’azione e le difficoltà che incontriamo, nel senso di andare ad interloquire con quei partner, fargli capire che devono credere nella soluzione e nel riservare degli stalli di parcheggio ad un servizio di ricarica, le riusciamo a risolvere. Ad esempio, l’esistenza della limitazione della potenza disponibile in alcune aree del territorio nazionale le andiamo a fronteggiare con una accorta pianificazione temporale delle attività. Rispetto a quando siamo partiti in Italia ad installare colonnine, il quadro è cambiato molto positivamente e quindi c'è molta più sinergia, molta più consapevolezza di dove si vuole andare.

I numeri ci dicono che ad oggi in Italia circolano 210.000 auto elettriche. In questo mese passato di settembre ne sono state vendute circa 5.000 e questo vuol dire avere una quota di mercato sulle vendite intorno al 4%, che è stabile rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Dall'altra parte ci sono i maggiori mercati europei con i quali confrontarci e che hanno dimensioni anche, diciamo di popolazione, analoghe alla nostra (come Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) che sostanzialmente viaggiano tutti quanti a numeri molto diversi, a parte la Spagna. La Francia ha una quota di mercato intorno al 15%, nel Regno Unito siamo intorno al 17% e in Germania al 18%.

I motivi per i quali l'Italia non ha questi numeri sono tanti. Sicuramente uno è il sistema di incentivazione all'acquisto dei veicoli che non sta funzionando e per essere reso più adeguato son necessarie modifiche, anche a pari risorse, al tetto di acquisto e alla disponibilità anche nei confronti delle aziende. Un piccolo passo ora è stato fatto introducendo il bonus colonnine che, a breve, sarà ufficialmente disponibile. Un altro problema è la percezione dell’utente nei confronti dell’elettrico; ad oggi c’è ancora molta confusione che, purtroppo, non aiuta il cliente nello scegliere la giusta tecnologia propulsiva.

L’elettrico è il futuro e, inoltre, è un'opportunità immensa di rilancio industriale del paese. Storicamente il settore automotive è stato centrale nel nostro paese; tuttavia, in trent'anni si è fortemente ridimensionato. Dai fasti dei due milioni di veicoli prodotti ne produciamo 400.000, poiché si è riorientato verso la componentistica in maniera molto forte. Siamo bravissimi a fare componenti per le auto e vendiamo in tutta Europa, tuttavia, dobbiamo al più presto attrezzarci per far transitare la nostra filiera verso queste nuove immense opportunità. Ci sono già studi che dimostrano che, abbracciare questo cambiamento, supportarlo con formazione con reskilling, consentirà da qui ai prossimi 7 anni di aumentare del 6% il tasso di occupazione di addetti del settore automotive.

Questo senza considerare i settori accessori dell'ecosistema, come ad esempio coloro che installano e progettano il sistema di colonnine, tutti gli addetti all’ecosistema delle energie rinnovabili e tutta la filiera di opportunità legate al riciclo delle batterie.

 

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