Emissioni CO2, l’Europa punta a nuovi criteri: vetture ibride a rischio?

Le case automobilistiche dovranno far fronte a limiti sulle emissioni nettamente più rigidi, affinché risultino classificate come rispettose dell'ambiente.

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a cura di Valentina Acri

Il mercato automobilistico è in continua evoluzione, e i veicoli ibridi sono una parte importante del futuro dell’automobilismo, tanto che il suo trend è in continua crescita in tutta Europa. Differenti sono inoltre gli incentivi da parte dei governi e delle stesse amministrazioni regionali al fine di incrementare il passaggio alle nuove tecnologie.

La recente introduzione sul mercato di veicoli ibridi ed elettrici, non a caso, pone come obiettivo la salvaguardia dell’ambiente, riducendo sia consumi che l’emissione di Co2 rispetto alle automobili tradizionali.

Salvaguardia dell'ambiente

L’Unione Europea sta lavorando ad una serie di nuove riforme al fine di premiare gli investimenti sostenibili delle aziende. Conseguentemente, le numerose case automobilistiche dovranno far fronte a limiti sulle emissioni nettamente più rigidi, affinché risultino classificate come rispettose dell'ambiente.

Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore a fine 2021. Inevitabile dunque considerare i nuovi atti normativi imposti dall'UE come un obiettivo a breve termine che punta a dare una stretta decisiva per la salvaguardia del territorio.

Nonostante le aziende "green" siano ormai numerose, vi sono molte altre realtà che invece sfruttano a loro vantaggio la sostenibilità. L’attività che caratterizza questo procedimento è quella del greenwashing. Non a caso, con le nuove norme l’Unione Europea vorrebbe proprio evitare che si verifichi tale fenomeno, inducendo le aziende alla creazione di prodotti rispettosi dell’ambiente e dunque verso progetti a basse emissioni di carbonio.

Auto ibride a rischio?

Tendendo conto della nuova normativa, la produzione di auto sarebbe ritenuta un investimento sostenibile solo per i veicoli con emissioni  inferiori a 50 grammi di CO2 per km. Ciò si applicherebbe dunque ai veicoli passeggeri e ai veicoli merci che pesano meno di 3,5 tonnellate. Ragion per cui - dal 2026 - solamente i veicoli "realmente" a emissioni zero - di queste categorie -  verrebbero classificati come sostenibili. Dunque, significa che i veicoli ibridi potrebbero perdere la loro etichetta di vetture green fin ora adottata. Difatti, i limiti sono decisamente inferiori rispetto agli attuali obiettivi preposti dell'Unione Europea per le nuove auto:  una media di 95 grammi di CO2/km, che le aziende automobilistiche devono rispettare per evitare sanzioni.

Tutto ciò potrebbe risolversi in grandi complicazioni per l'intero settore automobilistico, come ribadito anche dall’ACEA, associazione dei costruttori europei di auto.

Il settore automobilistico è preoccupato che il regolamento possa invece scoraggiare gli investitori proprio nel momento in cui abbiamo bisogno di finanziamenti aggiuntivi per passare a soluzioni più pulite.
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