Ecco quali sono le ragioni della crisi Volkswagen

L'amministratore delegato Blume evidenzia come gli elevati costi del lavoro stiano mettendo in seria difficoltà il colosso automobilistico tedesco

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a cura di Tommaso Marcoli

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Dopo mesi di difficoltà, speculazioni, annunci e ipotesi, il CEO di Volkswagen Oliver Blume ha finalmente rilasciato qualche dichiarazione sullo stato di crisi del Gruppo. L'AD ha confermato che i costi in Germania devono essere "ridotti massicciamente" per far fronte al calo dei profitti registrati negli ultimi mesi. Nel terzo trimestre del 2024, gli utili di VW sono diminuiti del 63,7% a fronte di un calo delle vendite dell'8,3%.

La situazione finanziaria di Volkswagen appare critica, con i profitti in calo del 30,7% nei primi nove mesi dell'anno. Secondo Blume, la causa va ricercata in "problemi strutturali decennali di VW" che hanno portato al crollo delle vendite in Europa e ai scarsi risultati in Cina. Il CEO ritiene necessario un drastico taglio dei costi per risollevare le sorti del secondo più grande produttore automobilistico al mondo.

"I nostri costi del lavoro in Germania sono spesso più del doppio rispetto alla media delle nostre sedi europee", ha affermato Blume. "C'è bisogno di intervenire anche sui costi di sviluppo, vendita e altre aree rispetto ai nostri concorrenti. L'obiettivo di adeguamento di costi e capacità è stato fissato."

La forza lavoro deve essere "disposta ad accettare tagli".

Il responsabile delle risorse umane Gunnar Kilian ha fatto eco alle parole di Blume, sottolineando la necessità di "rimboccarsi le maniche e affrontare rapidamente la ristrutturazione". Di conseguenza, la richiesta sindacale di un aumento salariale del 7% è stata respinta e si prevede invece una riduzione degli stipendi del 10%.

Volkswagen sta pianificando diverse misure per tagliare i costi indiretti del personale: riduzione dei bonus vacanze e degli sconti sulle auto aziendali; eliminazione dei bonus fedeltà fino a tre mesi di stipendio; diminuzione del numero di tirocinanti; mancata sostituzione dei lavoratori anziani che vanno in pensione; pacchetti di prepensionamento.

Volkswagen ha stanziato circa 900 milioni di euro  per implementare queste misure di riduzione dei costi. Non è ancora chiaro se si arriverà alla chiusura di fabbriche, ma con la crescente concorrenza dalla Cina, il Gruppo ha sicuramente una sfida impegnativa davanti a sé per risollevare la propria situazione finanziaria.

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