Ecco come gli aggiornamenti OTA cambieranno profondamente il mercato

Polestar e Volvo hanno sfruttato la funzione degli aggiornamenti OTA per apportare una modifica software che normalmente avrebbe richiesto una costosa campagna di richiamo

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a cura di Francesco Daghini

Da quando esistono gli smartphone ci siamo abituati all’idea di ricevere aggiornamenti software direttamente sul dispositivo, senza dover effettuare operazioni particolari se non quella di accettare e installare l’aggiornamento; questo potentissimo mezzo è stato adottato anche sul mercato delle auto elettriche, con Tesla che ha aperto la via in questo senso. Gli aggiornamenti over-the-air (OTA) possono apportare modifiche sostanziali al software delle auto elettriche, permettendo di andare più veloce, o di aumentare l’autonomia con una singola carica, o addirittura di aggiungere modalità di guida o nuove funzioni per rendere la vita a bordo più confortevole.

Questo strumento si rivela però fondamentale anche quando vengono individuate delle falle nel software delle auto, difetti che possono avere anche conseguenze gravi perché vanno a intaccare la sicurezza dell’auto: utilizzando il sistema degli aggiornamenti OTA si può andare a risolvere il problema in modo quasi istantaneo, senza la necessità di portare l’auto in un’officina autorizzata.

Un esempio perfetto di questa possibilità ce lo presentano Volvo e Polestar – entrambi marchi che fanno capo al gruppo cinese Geely – che il mese scorso hanno scoperto un problema nel sistema di propulsione dei modelli Volvo XC40 Recharge e Polestar 2, auto molto simili a livello ingegneristico e sviluppate praticamente insieme.

Il problema è nato da uno dei microprocessori presenti all’interno del modulo di controllo dell’energia conservata nelle batterie: il processore aveva la tendenza a resettarsi senza motivo, provocando una disconnessione dal sistema di alimentazione ad alto voltaggio delle auto, andando quindi a creare una situazione di stallo in cui il motore non riceve più l’energia necessaria. Normalmente sarebbe stato necessario un intervento fisico sull’auto, per andare a individuare in quale punto del sistema di alimentazione si verificava il problema, e sarebbe stato necessario avviare una lunga e costosa campagna di richiamo che avrebbe creato inconvenienti a tutti i clienti Volvo e Polestar coinvolti, ma grazie alla tecnologia OTA è stato possibile rilasciare un semplice aggiornamento software che ha risolto prontamente il problema per tutti.

Un portavoce di Polestar ha confermato che la produzione e la vendita delle auto non ha subito nessuno stop né ritardi, e a questo punto non mancano che poche manciate di clienti che non hanno ancora accettato l’aggiornamento per dichiarare completata la campagna di richiamo.

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