Di recente abbiamo affrontato la tematica relativa ai carburanti sintetici (e-Fuel) evidenziando che, secondo quanto riportato in rete, saranno in grado di fornire una valida alternativa all’elettrico solo tra più di una ventina d’anni ossia in una finestra temporale troppo distante per soddisfare i desideri e le esigenze dell’Unione Europea.
Arriveranno già nel 2024 ma saranno disponibili in quantità limitata e con un prezzo, molto probabilmente, piuttosto elevato rispetto a quello a cui siamo abituati ora. Sebbene le notizie siano ancora contrastanti, si prevede un prezzo al litro di 3-4 euro, un valore decisamente elevato da sostenere per gli spostamenti di tutti i giorni.
Secondo Paddy Lowe, ex direttore esecutivo del team Mercedes di Formula 1 e ora direttore (e co-fondatore) di Zero Petroleum, è facile che gli e-Fuel rimarranno un tassello importante per le corse automobilistiche. Zero Petroleum, fondata da Lowe dal professore Nilay Shah, capo del dipartimento di ingegneria chimica dell'Imperial College, nasce per essere la prima società di soluzioni a zero emissioni con economia completamente circolare.
Lowe ha lasciato la F1 dopo una carriera di oltre 30 anni spesa tra il Team Williams, McLaren F1 e naturalmente Mercedes F1. Insieme, lui e Shah lavorano da oltre un anno ad un combustibile sintetico, il cui processo è la sintesi attraverso il riciclo di acqua e anidride carbonica, utilizzando energie rinnovabili come l'idrogeno verde.
Secondo Lowe, il motorsport per essere divertente e d’intrattenimento deve avere nell’equazione l’utilizzo di combustibili petroliferi; naturalmente anche le competizioni elettriche e a idrogeno possono coesistere, ma i propulsori endotermici sono gli unici che permettono di avere risultati entusiasmanti. Il passaggio ai veicoli elettrici è necessario per gli spostamenti di tutti i giorni, ma per determinate categorie come le supercar rimane preferibile l’utilizzo di benzina. Sempre secondo il co-fondatore di Zero Petroleum, in futuro ci saranno moltissime vetture di alta gamma collezionate da grandi appassionati che avranno bisogno di poter funzionare in luoghi privati (come gli autodromi), dove le normative anti-inquinamento non saranno valide. Per questo motivo sarà necessario fornire un carburante compatibile per poter incontrare le esigenze di tutti quei settori di nicchia.
Formula 1: e-Fuel o a idrogeno?
La FIA GT è al lavoro per modificare il sistema propulsivo delle Formula 1, in vista della “riforma” delle normative sui motori attesa per il 2025. Mentre l’idrogeno e l’elettrico si faranno sempre più strada in alcune specifiche categorie, Lowe crede che nella Formula 1 si intraprenderà presto la strada del carburante sintetico per due semplici motivi; il primo è rappresentato dal fatto che esiste già un campionato di Formula 1 elettriche e il secondo deriva dalle modalità di stoccaggio dell’idrogeno, ancora troppo impegnative per un settore dinamico come la Formula 1. Inoltre, a complicare le cose, ci sarebbe anche il tempo di ricarica e rifornimento; mentre per il carburante sono necessari solo alcuni secondi, per l’idrogeno la situazione cambierebbe drasticamente così come sull’elettrico.
Già lo scorso luglio, secondo quanto riporta Auto Motor und Sport, le case fornitrici di power unit (Mercedes, Ferrari, Renault, Honda e Red Bull) avrebbero ricevuto 200 litri di carburante sintetico climaticamente neutro (e-Fuel) per alcuni primi test al banco. A causa di una mancata ottimizzazione dei motori, il rendimento è stato inferiore di circa 60-80 kW rispetto all’attuale carburante; con un affinamento maggiore del propulsore e del carburante, si presume che le perdite possano essere recuperate.
Sul tema, Lucas Di Grassi lo scorso aprile, un pilota brasiliano che ha corso in F1, Formula E, GP2 e DTM, ha suggerito come gli e-Fuel potrebbero rimpiazzare le soluzioni ibride nelle competizioni senza così perdere la propria identità. Utilizzando i carburanti sintetici, sempre secondo il pilota, si potrebbero anche reintrodurre i mostruosi V8 e V10 e avere, così, ancora una certa rilevanza nell’industria. A nostro parere appare difficile che si possa fare un dietrofront sulla dimensione dei propulsori in tal senso, soprattutto se le case automobilistiche hanno deciso di non svilupparli più neanche per le soluzioni stradali.
Una nuova conferma sull'interesse dei carburanti sintetici in Formula 1 arriva da Nico Rosberg, con l’ex campione del mondo, che ha riferito alla CNBC che potrebbero potenzialmente fungere da ponte verso la mobilità elettrica. In una recente intervista con Tania Bryer, giornalista della CNBC, Rosberg ha anche dato il suo contributo alla mobilità elettrica descrivendola come la strategia da seguire per un futuro più green. Secondo il pilota, prima che la Formula 1 passi ufficialmente alle motorizzazioni elettriche passeranno diversi anni e solo con gli e-Fuel è possibile dare una forte spinta al settore nell'attesa di una più completa transizione.
In aggiunta, in occasione della gara in Brasile attesa per novembre, la Formula 1 ha manifestato nuovamente l'interesse per i carburanti sintetici pubblicando una chiara nota sul proprio profilo di Instagram; stando a quando riportato, a partire dal 2025 sarà adottata una nuova power unit compatibile con gli e-fuel. Al momento non è chiaro come muteranno le monoposto e se, come con la transizione all'ibrido avvenuta quasi 7 anni fa, assisteremo ad una modifica alla melodia con una probabile limitazione anche alla potenza del propulsore.
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