Dongfeng non aprirà stabilimenti in Italia

Il Governo cinese frena l'avanzata degli invesgimenti in Europa: retroscena e implicazioni di una mossa che potrebbe ridisegnare il mercato europeo

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a cura di Tommaso Marcoli

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L'Unione Europea si appresta a decidere sui dazi alle auto elettriche cinesi il 30 ottobre, mentre le trattative tra Pechino e Bruxelles proseguono per trovare un'alternativa. Nel frattempo, il governo cinese starebbe invitando i produttori nazionali a rallentare l'espansione in Europa.

La decisione europea potrebbe avere un impatto significativo sull'industria automobilistica globale. Le case automobilistiche cinesi, che si stavano preparando ai potenziali dazi con una produzione e consegna record, ora si trovano a dover riconsiderare le loro strategie di espansione.

Il Ministero del Commercio cinese aveva già sollecitato i produttori a proteggere il proprio know-how tecnologico, in particolare riguardo alla produzione all'estero. Questa mossa si inserisce in un contesto di crescente tensione commerciale tra Cina e Occidente.

Molto del futuro dell'industria automobilistica dipenderà dal voto finale dell'Europa sui dazi a fine ottobre.

Secondo fonti anonime citate da Automotive News, Dongfeng Motor Group Co., di proprietà statale, avrebbe congelato i piani per produrre auto in Italia in risposta agli avvertimenti governativi. Analogamente, Chongqing Changan Automobile Co. ha rinviato l'evento di lancio in Europa previsto a Milano.

La potenziale riduzione dell'espansione cinese in Europa potrebbe avere ripercussioni significative sul mercato automobilistico continentale, in particolare nel settore dei veicoli elettrici. Le case automobilistiche europee potrebbero beneficiare di una minore concorrenza, ma allo stesso tempo potrebbero perdere opportunità di collaborazione e scambio tecnologico.

Il ministro dell'Industria italiano, Adolfo Urso, aveva lavorato per mesi per attirare investimenti cinesi nel settore automobilistico. La battuta d'arresto nelle trattative con Dongfeng rappresenta un ostacolo significativo per questi sforzi diplomatici ed economici.

Gli occhi sono ora puntati su Bruxelles, dove la decisione sui dazi potrebbe ridefinire gli equilibri del mercato automobilistico europeo e influenzare le strategie future delle case produttrici sia cinesi che occidentali.

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