Decreto Sostegni-bis: niente incentivi auto, stanziati 50 milioni per il car sharing

Nessun rifinanziamento degli incentivi auto 2021 nel Decreto Sostegni-bis. Stanziati invece 50 milioni di euro per incentivare il car sharing e il bike sharing.

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a cura di Valentina Acri

Nessun riferimento al rifinanziamento degli incentivi destinati all’acquisto di nuove auto e per la rottamazione è presente nel Decreto Sostegni-bis discusso nelle scorse ore al Consiglio dei Ministri. Non dimentichiamo che, i 250 milioni stanziati per incentivare gli utenti all’acquisto di un auto nuova con emissioni comprese tra i 61 e 135 g/km di CO2 sono terminati già lo scorso mese.

Non a caso, il testo approvato dal Governo non contiene l’atteso rifinanziamento degli incentivi della fascia 61-135g/km, più volte richiesto dalle associazioni al fine di spingere gli utenti ad effettuare acquisti più sostenibili in termini ambientali. Nonostante manchi il tanto atteso contributo indispensabile anche per favorire una ripresa del settore automotive, fortemente colpito dalla pandemia da Covid-19, il Decreto Sostegni-bis include un provvedimento che stanzia 50 milioni di euro per finanziare iniziative di mobilità sostenibile, come car sharing, car pooling, bike pooling e bike sharing.

“Al fine di consentire una più efficace distribuzione degli utenti del trasporto pubblico di linea, nonché di realizzare un più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività economiche, lavorative e didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, è istituito un fondo con una dotazione di euro 50 milioni per l'anno 2021”.

Nel dettaglio, l’art. 51 comma 7 del Decreto Sostegni-bis che riguarda le Disposizioni urgenti in materia di trasporto pubblico locale, prevede dunque che al fine di consentire una più efficace distribuzione degli utenti del trasporto pubblico di linea, nonché di realizzare un più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività economiche, lavorative e didattiche e gli orari dei servizi di Tpl, urbano ed extraurbano, tenuto conto delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19, è istituito presso il MIMS un fondo con una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2021, destinato all’erogazione di 35 milioni di euro destinati ad imprese e pubbliche amministrazioni che, previa nomina di un mobility manager, provvederanno alla predisposizione di un piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale entro il 31 luglio 2021. Gli ulteriori 15 milioni di euro saranno invece stanziati a favore degli istituti scolastici di ogni ordine e grado che, previa nomina di un mobility manager scolastico, provvederanno alla predisposizione di piano degli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli alunni entro il 31 luglio 2021. Entrambi i piani saranno dunque prerogativa per la realizzazione delle finalità dei commi, che puntano ad incentivare l’uso in condivisione di auto e biciclette per recarsi sul posto di lavoro o a scuola.

Considerata la mancanza del rifinanziamento degli incentivi auto 2021 sono numerose le proteste delle associazioni di settore ANFIA, UNRAE e FEDERAUTO che, tramite un comunicato congiunto, evidenziano la disapprovazione nei confronti della decisione del Governo.

L’assenza di incentivi, interrompendo il sostegno agli acquisti delle vetture attualmente più vendute, rischia di frenare il percorso virtuoso intrapreso. In un momento di grande difficoltà per gli italiani, gli incentivi stavano svolgendo quella funzione di stimolo ad acquisti più sostenibili in termini ambientali contribuendo, al tempo stesso, a contenere le pesanti perdite generate dall’effetto Covid-19 sul mercato auto. Ribadiamo la necessità di rifinanziare l’ecobonus per le auto, compresa la fascia 61-135 g/Km, e per i veicoli commerciali, misure che finora hanno permesso, oltre che una forte riduzione dell’impatto ambientale, anche di far ripartire un settore che occupa oltre un milione di addetti. Le previsioni di mercato per il mese di maggio sono allarmanti (-30% rispetto al 2019), chiediamo a Governo e Parlamento, che, in fase di conversione del Decreto Sostegni-bis, le misure in vigore possano essere prorogate e rifinanziate in maniera sostanziosa, commentano a gran voce le associazioni di categoria Anfia, Federauto e Unrae.
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