Nel 2023 torna il mitico Wankel. Non nella forma che gli appassionati forse speravano, ma il motore rotativo sarà di nuovo disponibile in una Mazda. Sono passati dieci anni dall’ultima volta che questa tipologia di motore ha trovato spazio sotto al cofano di un’auto della casa di Hiroshima: eravamo nel 2012 e l’auto era la RX-8. Ma Mazda evidentemente ci tiene al rotativo (col quale vinse nel 1991 la 24 ore di Le Mans con la 787B), e ha quindi deciso di utilizzarlo sulla MX-30, un’auto che racchiude alcuni riferimenti alla storia del marchio.
Sebbene fosse nell’aria già da quando la crossover elettrica era stata presentata nel 2019 (il piccolo sportello che si apre controvento era una citazione della RX-8 impossibile da non cogliere), finalmente a gennaio, al salone di Bruxelles, vedremo la presentazione ufficiale della MX-30 in versione range extender.
Il motore rotativo Wankel, funzionerà a velocità costante per ricaricare la batteria e aumentare l’autonomia del veicolo, che in effetti al momento non è tra i suoi punti forti, essendo di soli 200 km in ciclo WLTP. Quindi sia chiaro che il motore termico non sarà collegato alle ruote e non agirà in maniera diretta sulla trazione (come avviene solitamente sulle ibride), ma avrà la funzione di ricaricare le batterie. Inoltre alle basse velocità, se la batteria è sufficientemente carica, il motore termico si spegne. La scelta di ricorrere al rotativo non è però puramente auto-celebrativa; questa tipologia di motore termico ha dei vantaggi rispetto ai tradizionali a ciclo otto: ha minori emissioni di inquinanti, una potenza maggiore a parità di cilindrata, ma soprattutto è più leggero e compatto.