Solida, di sostanza e con carattere; Dacia Duster si conferma, anche in questo nuovo allestimento Extreme, la compagna ideale per chi necessita di un’auto da utilizzare in ogni contesto. Rispetto alle generazioni precedenti, anch’esse vendutissime in Italia, il modello attuale appare più modernizzato abbracciando un nuovo corso stilistico che ne ha svecchiato l’aspetto. Se confrontata con la prima Duster lanciata nel 2010, le migliorie sono evidenti, e ciò non è solo un'opinione personale: nuovo design, nuovi interni e nuova meccanica. Tutto è cambiato, ma un elemento rimane costante: l'eccellente rapporto qualità-prezzo, qui più vantaggioso che mai.
Dacia Duster misura 4.341 mm lunghezza x 1.804 mm larghezza x 1.693 mm altezza, con un baule con una capacità compresa tra 411 e 471 litri a seconda della motorizzazione (e accessori installati). Il listino attuale prevede quattro motorizzazioni: 1.0 TCe 100cv GPL ECO-g (il medesimo della Sandero GPL provata in precedenza), 1.0 TCe 90cv (benzina), 1.3 TCe FAP EDR 150cv e, infine, 1.5 Blue dCi 115cv diesel oggetto di questa prova. Tutti sono abbinati ad un cambio manuale, ad eccezione della motorizzazione 1.3 TCe FAP EDR 150cv che beneficia di un cambio automatico. Solo la versione diesel, invece, può essere acquistata con trazione integrale 4x4.
Cosa mi piace
Analogamente a Dacia Sandero, Duster è un’auto muscolosa con protezioni in plastica nera che conferiscono un tocco accattivante e funzionale. Anche se il look è un aspetto puramente soggettivo, apprezzo sempre l’aspetto di Duster e le sue proporzioni; tra i SUV in commercio, perché è questo il segmento in cui va ad inserirsi, Duster è sicuramente uno dei più riusciti e riconoscibili. L’abitacolo è spazioso e anche gli occupanti di grande corporatura non dovrebbero aver problemi; lo spazio per le gambe è sempre adeguato, indipendentemente dalla statura del guidatore. Il baule ha una capacità nella media del segmento e, nella nostra configurazione Extreme, vanta anche un alloggiamento per una vera ruota di scorta: una rarità, anche se è a pagamento (150 euro). Assente, tuttavia, la botola per caricare oggetti lunghi come sci e complementi di arredo.
I materiali son per lo più di natura plastica e fatti per durare nel tempo; la sensazione è quella di essere davanti ad una vettura solida, che difficilmente cederà con l’avanzare degli anni o perderà di qualità. Considerato il prezzo di Duster, credo che la qualità delle plastiche sia anche superiore di quanto ci si potrebbe aspettare. Sulla plancia domina il display da 8” deputato alla navigazione e gestione delle impostazioni, compatibile anche con Apple CarPlay e Android Auto, entrambi nella modalità wireless. In ogni caso sono presenti due porte retroilluminate USB-A per la comunicazione e la carica, ma è assente la piastra di ricarica.
Il sistema di climatizzazione si presenta con quattro diffusori dal design semplice, tuttavia, assenti della regolazione separata della portata dell'aria. I pulsanti del clima, monozona, sono i medesimi di Dacia Sandero e Jogger; tre rotori facili da gestire e raggiungere. La strumentazione è di tipo analogico, con informazioni chiare e di facile interpretazione, mentre un piccolo schermo digitale fornisce dati essenziali relativi alla guida e alla trazione in uso (4x2 base o 4x4).
Cosa non mi piace
Dacia Duster è un’auto con un eccellente rapporto qualità prezzo e, in quanto tale, non sorprende che ci siano alcuni elementi sviluppati in “economicità”. Tra tutti, forse quello più evidente riguarda il pannello posizionato a sinistra del volante che, nella mia versione, è praticamente cieco. Normalmente è dedicato al selettore dell’alimentazione bivalente, ma qui nella variante diesel non offre alcun valore aggiunto se non dei tasti ciechi poco carini da avere.
Sotto il profilo degli interni, trovo che il grande satellite dedicato ai controlli multimediali sia ancora poco pratico: personalmente, non apprezzo la sua presenza né sulle vetture Renault né, di conseguenza, sulle Dacia. Questo controller risulta eccessivamente ingombrante, con il volume regolabile tramite tasti anziché una rotella.
Infine, il logo aggiornato che conferisce a Dacia una nuova identità è sicuramente bello; tuttavia, in modo puramente soggettivo, avrei preferito non avere il lettering "DACIA" sul baule, che sembra un forte richiamo al passato e ad una brand identity ampiamente superata.
Come va
La versione in prova è equipaggiata con un propulsore 1.5 Blue dCi diesel da 115 cavalli abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti (purtroppo non sempre fulmineo o super preciso); una soluzione valida, elastica e soprattutto perfetta per la tipologia di vettura. Anche se può sembrare una scelta anacronistica, questo diesel con omologazione Euro 6D-Temp è sostanzialmente l’abbinamento perfetto per chi desidera coppia, una ripresa valida in qualsiasi rapporto e consumi da record. Il serbatoio da 50 litri offre una percorrenza massima di 900 km, con un consumo medio di quasi 20 km/l; in ambito extra urbano non è difficile raggiungere anche i 25 km/l, valore che si riduce in autostrada e in città a circa 15-16 km/l. Come anticipato, si tratta di consumi estremamente gestibili, al pari del costo di gestione dell'intera vettura.
Dacia Duster dimostra di offrire una guida senza particolari difficoltà, con adeguati limiti di aderenza grazie alla sua altezza da terra. Le sospensioni assorbono efficacemente le irregolarità della strada e del terreno, mantenendo un controllo del rollio accettabile in curva. Gli aiuti alla guida sono limitati: come standard, sono presenti solo i sensori di parcheggio. Tuttavia, per agevolare i parcheggi in città e gli spostamenti in terreni accidentati, Dacia Duster offre un sistema di quattro telecamere, una per ogni lato. Sottotono gli assistenti alla guida che sono solo essenziali: mancano il cruise control adattivo e il lane centering. Disponibili esclusivamente la frenata di emergenza, l'assistente dell'angolo cieco e il cruise control tradizionale.
Come si comporta in sterrato? La vocazione fuoristradistica è sottolineata da un’altezza libera da terra di 21,4 centimetri e angoli di attacco, dosso e uscita, di 30, 21 e 33 gradi. Peculiarità che abbinate alla trazione e al corposo motore diesel permettono di superare ostacoli e piccoli guadi. Inoltre, Duster è dotata di serie del Hill Descent Control, che mantiene una velocità costante sulle discese ripide, prevenendo lo slittamento delle ruote. Per gli appassionati di fuoristrada, è disponibile una pagina dedicata sul display principale che mostra l'inclinazione laterale e longitudinale dell'auto, insieme a un altimetro.
L’unico aspetto negativo che mi sento di sottolineare è l’insonorizzazione: la voce del motore diesel è sempre piuttosto presente in abitacolo, soprattutto in occasione delle accelerazioni e riprese.
Chi dovrebbe acquistarlo?
Con un listino che parte da 17.750 euro e che si spinge fino a 25.550 euro (23.250 euro per la versione in prova), Dacia Duster rappresenta una soluzione valida e adeguata a chi è alla ricerca di un SUV capace di percorrere qualsiasi strada senza incertezze. Il comfort di viaggio non è paragonabile ai SUV “da città” e l’assenza di un cruise control adattivo potrebbe farsi sentire sul lungo periodo. Il baule è ampiamente sfruttabile per via della sua forma regolare e la capienza nella media, l’abitacolo è spazioso e le barre porta tutto offrono un sussidio ulteriore per chi, magari, ha un cane nel baule o deve trasportare oggetti ingombranti.
Il motore è eterno, infinito e perfetto per il lavoro che deve svolgere; i consumi assolutamente contenuti e la trazione integrale on-demand permette grip su ogni terreno. L’omologazione è di tipo Euro 6D-Temp, quindi una delle ultime, ma sappiamo che la vita dei motori diesel soprattutto nelle grandi città è destinata ad essere limitata anno su anno; potrebbe non essere la scelta migliore per chi vive in centro o si sposta frequentemente a Milano. Al momento dovrebbe circolare fino al 2030, per altri 6 anni, ma è possibile che venga applicata qualche ulteriore restrizione in futuro.
Dacia Duster, per come lo conosciamo ora, è destinato a mutare e nell’arco dei prossimi mesi debutterà il nuovo modello che, oltre ad avere un look rivisitato, subirà un leggero ritocco dei prezzi verso l’alto e difficilmente sarà ancora disponibile con la variante diesel. Se non siete interessati alla nuova versione, qui consultabile, consiglio di curare sia le disponibilità a km0 che alcuni concessionari potrebbero ancora avere, sia il mercato dell’usato che potrebbe offrire qualche succulenta occasione.