A seguito dell'adozione da parte della Commissione europea di nuovi dazi punitivi, come anticipato in questo approdondimento, le tariffe sulle importazioni di veicoli interamente elettrici prodotti in Cina sono destinate ad aumentare. Questa misura, che verrà applicata provvisoriamente dal 5 luglio per un periodo di quattro mesi, mira a contrastare le pratiche di dumping industriale. Tra i marchi maggiormente colpiti figurano Tesla Model 3, MG4 e varie vetture di BYD.
Il range di incremento dei dazi varia considerevolmente tra i diversi produttori: dal 17,4% per BYD, passando per il 19,9% di Geely e il 20,8% per altre case, fino al 37,6% destinato a SAIC e altri costruttori considerati non collaborativi nell’indagine dell'Unione Europea. Per Tesla, le autorità europee non hanno ancora definito uno specifico aumento.
Questi aumenti si sommeranno all'attuale tassa del 10% già in vigore, rendendo i veicoli significativamente più cari per i consumatori europei. Di fronte a queste prospettive, Elon Musk aveva già avvertito un possibile aumento del costo della Tesla Model 3 dal 1° luglio 2024.
Alcune aziende, come MG e Nio, stanno valutando come rispondere a questi sviluppi. Andrea Bartolomeo, country manager di MG in Italia, ha indicato che al momento non ci sono piani di contromisura specifici. Anche in Francia, un portavoce del marchio ha assicurato che le scorte di MG4 sono sufficienti per evitare rialzi fino a novembre, dopo di che la situazione potrebbe cambiare. Per quanto riguarda Dacia, la casa automobilistica ha escluso variazioni ai prezzi del modello Spring, almeno per il momento.
C'è ancora tempo per negoziare: Bruxelles e Pechino hanno quattro mesi per raggiungere un'intesa che eviti questo escalazione tariffaria. Le decisioni finali di questa negoziazione potrebbero avere un impatto significativo non solo sul commercio tra le due potenze, ma anche sul futuro dell'industria automobilistica elettrica europea.