Un nuovo rapporto di OC&C Strategy Consultants lancia un segnale d'allarme (l'ennesimo) per il settore auto: l’entusiasmo degli italiani per i veicoli elettrici sta diminuendo. Secondo l’indagine, solo il 55% degli automobilisti del Bel Paese prevede di possedere un’auto elettrica in futuro, rispetto al 66% del 2022. Un calo netto dell’11% che sottolinea come la transizione energetica stia perdendo slancio.
La frenata nell’interesse è attribuita a un crescente scetticismo sull’impatto ambientale dei veicoli elettrici. Molti consumatori italiani, infatti, dubitano che le auto a batteria rappresentino una soluzione realmente sostenibile, soprattutto in confronto ai veicoli tradizionali. Questo scetticismo, unito alla percezione di limiti tecnologici e infrastrutturali, sta rallentando l’adozione delle automobili elettriche. Se i ventenni si dimostrano più propensi a investire nei veicoli elettrici, i millennials (30-40 anni) preferiscono un approccio ibrido (letteralmente), considerato una scelta più bilanciata e adatta alle esigenze quotidiane. Gli over 50, invece, tendono a decidere in base a criteri come brand e status symbol, mantenendo una maggiore flessibilità tra tradizionale ed elettrico.
L’ibrido, dunque, emerge come soluzione di transizione ideale, capace di colmare temporaneamente il divario tra la mobilità tradizionale e quella elettrica. Secondo il rapporto, molti automobilisti sarebbero più inclini a scegliere un veicolo elettrico se i prezzi fossero più accessibili, poiché il costo elevato rappresenta un deterrente significativo per il 59% degli intervistati. Il 53% ritiene fondamentale poter contare su un’autonomia maggiore per sentirsi tranquilli durante gli spostamenti. Inoltre, una rete più capillare di stazioni di ricarica, indicata dal 41% degli automobilisti come priorità, potrebbe rendere più agevole il passaggio alla mobilità elettrica.
Alberto Regazzo, Partner di OC&C Strategy Consultants, non usa mezzi termini: “la mancanza di un’azione governativa concreta è un freno alla transizione verso le auto elettriche.” Se da un lato il governo italiano ha manifestato l’intenzione di accelerare l’elettrificazione, dall’altro i progressi sono ostacolati da piani infrastrutturali poco incisivi e dall’incertezza sui benefici a breve termine.
Regazzo sottolinea l’urgenza di un approccio flessibile: è necessario puntare su obiettivi di riduzione delle emissioni senza vincolarsi esclusivamente alla tecnologia elettrica. Una collaborazione tra diverse soluzioni – elettrica, ibrida e tradizionale – potrebbe accelerare i risultati ambientali.
Nonostante le difficoltà, chi già possiede un’auto elettrica si dichiara generalmente soddisfatto, segno che il potenziale del mercato rimane alto. Con un piano strategico che comprenda investimenti in infrastrutture, educazione dei consumatori e una visione integrata delle tecnologie, l’Italia potrebbe rimettere in carreggiata la propria transizione green. Il futuro della mobilità sostenibile, però, dipenderà dalla capacità di governo, industria e consumatori di collaborare per superare dubbi e sfide. Per ora, il semaforo verde per le elettriche in Italia sembra ancora lontano.