Il Gruppo Volkswagen ha annunciato la rescissione del contratto collettivo sulla sicurezza del lavoro, in scadenza a fine 2024. La decisione, comunicata al sindacato IG Metall, mette a rischio i posti di lavoro dei dipendenti a partire da luglio 2025, se non verrà raggiunto un nuovo accordo.
Questa mossa si inserisce nel più ampio piano di austerità del colosso automobilistico tedesco, che punta a rinegoziare gli accordi salariali interni per operai, dirigenti e lavoratori temporanei. L'obiettivo è ridurre i costi in Germania per mantenere la competitività e investire in nuove tecnologie e prodotti.
Gunnar Kilian, membro del Consiglio di Amministrazione responsabile delle risorse umane, ha dichiarato: "Dobbiamo mettere Volkswagen in condizione di ridurre i costi in Germania a un livello competitivo per poter investire in nuove tecnologie e nuovi prodotti con le nostre forze".
Tra le misure previste, Volkswagen intende:
- Ridurre i bonus per i manager nel contratto "tariff plus"
- Diminuire il numero di apprendisti dall'attuale livello di 1.400
- Annullare la garanzia di acquisizione degli apprendisti
Secondo fonti interne riportate da Der Spiegel, la riduzione degli apprendisti è legata al taglio del personale in corso in tutti i settori non direttamente coinvolti nella produzione di automobili.
Queste decisioni riflettono le sfide economiche che il settore automobilistico sta affrontando, con particolare riferimento alla transizione verso la mobilità elettrica e alla crescente concorrenza internazionale. La mossa di Volkswagen potrebbe avere ripercussioni significative sul mercato del lavoro tedesco e sulle relazioni industriali nel paese.
Il sindacato IG Metall e il Consiglio di fabbrica di Volkswagen non hanno ancora commentato ufficialmente l'annuncio, ma è probabile che si apra una fase di intense trattative per cercare di salvaguardare i posti di lavoro e le condizioni contrattuali dei dipendenti.