Il mercato automobilistico europeo mostra segnali contrastanti nella primavera 2024, con una ripresa a marzo che maschera problematiche strutturali più profonde. Secondo i dati Acea, le immatricolazioni nell'area Ue+Efta+Uk hanno registrato un incremento del 2,8% rispetto all'anno precedente, raggiungendo 1.422.628 unità. Tuttavia, questa crescita non è sufficiente a compensare l'andamento negativo del primo trimestre, che si è chiuso con un calo dello 0,4% (3.382.057 veicoli). Un risultato che suggerisce come la ripresa sia fragile e geograficamente disomogenea.
Analizzando nel dettaglio i singoli mercati, emerge un quadro fortemente differenziato. La Spagna continua a distinguersi come l'economia più dinamica, con un impressionante +23,2% a marzo e un +14,1% nel trimestre. L'Italia mantiene un andamento moderatamente positivo con un +6,3% mensile, nonostante un leggero calo trimestrale dell'1,6%. Ben più preoccupante la situazione di Germania e Francia, pilastri tradizionali dell'industria automobilistica europea, che registrano rispettivamente un -3,9% e un -14,5% a marzo.
Il Regno Unito merita un'analisi separata: con un +12,4% mensile, rappresenta il vero motore della crescita europea. Questo risultato, però, è in parte artificiale, essendo legato al tradizionale cambio targa di marzo che storicamente stimola gli acquisti. Senza il contributo britannico, l'Unione Europea nel suo complesso avrebbe registrato una contrazione dello 0,2%.
Per il mercato continentale, questa distribuzione geograficamente sbilanciata della domanda pone sfide significative ai produttori, costretti a confrontarsi con strategie commerciali sempre più diversificate per rispondere alle peculiarità locali.
La rivoluzione delle alimentazioni
Il panorama delle motorizzazioni sta subendo una trasformazione radicale, con un declino accelerato delle tecnologie tradizionali. A marzo, i veicoli diesel e benzina hanno registrato flessioni drammatiche rispettivamente del 25,5% e del 20,7%. Al contrario, tutte le tecnologie elettrificate mostrano una robusta crescita: le ibride non ricaricabili segnano un +23,9%, mentre le ibride plug-in aumentano del 12,4%.
Particolarmente significativo il balzo delle auto completamente elettriche (BEV), che crescono del 23,6% a livello europeo. Questo incremento, tuttavia, non è omogeneo: nel Regno Unito si registra un impressionante +43,2%, mentre nella sola UE la crescita si attesta al 17,1%. All'interno del blocco comunitario, i mercati più dinamici per l'elettrico sono la Spagna (+93%) e l'Italia (+74,8%), seguiti dalla Germania (+35,5%).
Questo scenario evidenzia come la transizione energetica stia procedendo in modo disomogeneo, influenzata da politiche locali di incentivazione e da differenti livelli di sviluppo delle infrastrutture di ricarica. Per i produttori, questa frammentazione rappresenta una sfida aggiuntiva nella pianificazione delle loro strategie industriali.
I costruttori tra crisi e opportunità
Il gruppo Volkswagen si conferma leader indiscusso del mercato europeo con 358.210 immatricolazioni e una crescita del 10,3%. Particolarmente brillanti le performance del marchio Volkswagen (+12,7%), di Skoda (+15,8%) e soprattutto di Cupra, che con un +56,9% si afferma come uno dei brand più dinamici. Positive anche le performance del gruppo Renault, che registra un incremento del 13% grazie soprattutto al marchio della Losanga (+16,9%).
In netta controtendenza Stellantis, che attraversa un periodo difficile con un calo del 5,9% (215.190 vetture). All'interno del gruppo franco-italiano-americano, il quadro è altamente differenziato: mentre Peugeot (+13,1%), Jeep (+14,1%) e soprattutto Alfa Romeo (+45%) mostrano segnali positivi, altri marchi soffrono pesantemente, come Citroën (-24,3%), Fiat (-17,1%), DS (-27,3%) e Lancia, che crolla del 73%.
Anche Tesla registra una preoccupante flessione del 28,2%, segno che la competizione nel segmento elettrico si sta intensificando con l'ingresso di nuovi attori. Tra i costruttori asiatici, spicca la crescita di SAIC (+48,6%), mentre i gruppi Hyundai-Kia e Toyota mostrano leggere contrazioni (rispettivamente -1,6% e -3,4%).
Questa riconfigurazione del panorama competitivo riflette le difficoltà di adattamento dei costruttori tradizionali alle nuove dinamiche di un mercato in rapida evoluzione, dove l'elettrificazione, la digitalizzazione e i nuovi modelli di mobilità stanno ridisegnando i rapporti di forza tra i diversi attori.
L'industria automobilistica europea si trova quindi in una fase di profonda trasformazione, dove ai trend di lungo periodo legati alla transizione energetica si sovrappongono dinamiche congiunturali legate all'incertezza economica e geopolitica. In questo contesto, la resilienza e la capacità di adattamento rapido alle mutevoli condizioni di mercato diventano fattori determinanti per la sopravvivenza e il successo dei diversi attori della filiera.