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Credi ancora a questi miti sulle auto elettriche?

Il settore delle auto elettriche è in continua evoluzione, ma nonostante questo aspetto sussistono ancora dei falsi miti difficili da sradicare.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Ci sono tanti motivi per non voler acquistare un’auto elettrica. I costi sono ancora troppo alti. I tempi di ricarica non sono ancora immediati. Chi non può ricaricarla a casa avrà un’esperienza d’uso peggiore. Chi viaggia molto, per lavoro, potrebbe avere disagi. O semplicemente c’è chi vuole sentire il rombo del motore, vuole un cambio manuale o sequenziale con cui divertirsi e ritiene che le auto elettriche non gli comunichino le emozioni che cerca. Tutto ciò è lecito, l’industria è in evoluzione e molti di questi comportamenti cambieranno, ma per ora alcuni problemi persistono. Tuttavia, assieme a questi motivi validi, persistono delle convinzioni, dei miti, duri a morire. Le community sono piene di persone che odiano le auto elettriche, ma i modi in cui sostengono i loro pensieri sono deboli, perché sostengono continuamente informazioni sbagliate.

Che vi piacciano o meno le auto elettriche, cercate almeno di non basare il vostro giudizio su miti ormai sfatati.

Non si arriva a destinazione

Questa è una delle motivazioni più stupide, perché chiunque abbia mai avuto una vera esperienza con un’auto elettrica, saprà che si possono tranquillamente pianificare viaggi e l’ipotesi di rimanere a piedi è remota.

Quello che cambia è semplicemente l’approccio al viaggio: con le auto endotermiche solitamente si parte senza considerare la quantità di carburante e chilometri che si possono percorrere, perché quando ci si accorgerà che il serbatoio è quasi vuoto, si cercherà un benzinaio dove riempirlo. 

Con un’auto elettrica semplicemente s’imposta il navigatore con la destinazione, e sarà l’auto a dirvi preventivamente quando, dove e quanto fermarsi per ricaricare la batteria. 

Certo, un pieno di benzina impiega 5 minuti, e quindi su un viaggio di qualche ora avrete tardato del tempo necessario per quella sosta. Con un’auto elettrica il ritardo sarà superiore, ma considerando che potete usare anche una sosta pranzo o caffé per ricaricare l’auto, vi accorgerete che il vostro viaggio non verrà messo a repentaglio dal tempo necessario per ricaricare dei chilometri con una ricarica veloce. Sono stati fatte molte esperienze e simulazioni, e oggi un viaggio in elettrico richiede all’incirca il 10% in più del tempo di viaggio. 

Per voi è un ritardo inaccettabile? Ok, allora le auto elettriche non vanno bene. Ma da qui a dire che “non si sa mai se si arriva a destinazione”, la differenza è enorme.

Il tempo di ricarica

Correlato al primo punto, c’è ancora chi crede che per ricaricare l’auto elettrica siano necessarie ore. Esistono sempre più stalli di ricarica veloci, che fanno recuperare decine o centinaia di chilometri di autonomia in pochi minuti. 

Mediamente per ricaricare 100 km di autonomia con la ricarica veloce sono necessari 10 minuti. Se immaginate una classica sosta per “bagno e caffé”, impiegherete dai 10 ai 20 minuti. Se vorrete fare una sosta per il pranzo, non ve la caverete in meno di mezz’ora. 

Insomma, i tempi di ricarica non sono ancora istantanei, ma in un viaggio ben organizzato probabilmente impatteranno addirittura zero minuti sulla tabella di marcia.

Certo, lo sviluppo della rete di ricarica è ancora sotto alle aspettative, e ci sono tratti stradali meno coperti di altri. Ma impariamo a differenziare i problemi, perché possiamo lamentarci di questo fattore, ma non sostenere che sono necessarie ore e ore di sosta durante un viaggio per ricaricare l’auto.

Pensate che là fuori tutte le migliaia di guidatori di elettriche stiano soffrendo ogni giorno perché non riescono a ricaricare le loro auto?

Caricare i cellulari o usare l’autoradio limita l’autonomia

Credevamo che questo mito fosse morto e sepolto, ma a quanto pare non è così, perché si legge ancora di qualcuno che afferma frasi del tipo “mi hanno detto di non ricaricare il telefono o accendere la radio perché rischio di consumare troppi chilometri di autonomia”

Ma sapete quanto una ricarica di un telefono potrebbe incidere sull’autonomia di una batteria? 

Con un kilowattora di energia oggi percorrete in media 7 chilometri di strada. Con una Tesla Model 3, ad esempio, dove la media di consumo è di 140 Wh al chilometro, percorrerete 7 chilometri e 140 metri ogni kilowattora. 

La batteria di un iPhone ha una capienza di circa 4000 mAh. Questo significa che se consideriamo la tensione di 3.7 volt della batteria, stiamo parlando di 14 Wh di consumo. Praticamente un decimo dei 140 Wh che servono per percorrere un chilometro. Quindi, caricare interamente un iPhone significa, su un’autonomia di centinaia di chilometri, perdere l’energia necessaria per percorrere 100 metri. 

Se tutti avessero l’auto elettrica non basterebbe l’elettricità

Questo è un grande cavallo di battaglia dei detrattori dell’elettrico. Ma su quali fattori si considera questo scenario? Sul fatto che ci svegliamo tutti alla mattina e troviamo, da un giorno all’altro, l’intero parco auto della nostra nazione trasformato in auto elettriche? 

Ovviamente non è quello che sta accadendo e non accadrà mai. Bensì stiamo vivendo un cambiamento continuo, dove costantemente ci sono sempre meno auto termiche e più auto elettriche, e dove la rete di ricarica nel frattempo si sta sviluppando. Insomma, è un’evoluzione, lenta e costante, in cui si sta costruendo il necessario per rendere la rete di ricarica e il fabbisogno di energia sostenibile.

Non è nulla differente da quello che è successo molti anni fa con lo sviluppo della rete di approvvigionamento della benzina e del diesel. Quando sono state realizzate le automobili, il giorno dopo c’erano distributori ad ogni angolo? Ovviamente non è così.

Ma anche se volessimo fare un esercizio mentale e immaginare cosa accadrebbe se istantaneamente tutte le auto al mondo si trasformassero in elettriche, cosa accadrebbe? Vi siete mai chiesti quanta elettricità è necessaria per creare un litro di benzina? Tutte le fabbriche, la raffinazione, il trasporto, i consumi dei distributori, etc etc. La verità è che il fabbisogno di energia elettrica sarebbe ugualmente disponibile. Ma in ogni caso si tratta di uno sviluppo continuo, quindi questo cavallo di battaglia è totalmente senza senso.

Dopo 10 anni devi cambiare la batteria

Forse è perché in passato le batteria degli smartphone si danneggiavano costantemente, e quindi c’è un pensiero diffuso che porta a credere che le batterie delle auto deperiscano così velocemente da essere un problema. Tuttavia, nonostante si sia già dimostrato che non è così, dato che già oggi abbiamo esempi di auto elettriche di vent’anni (i primi esemplari) con pacchi batteria ancora in salute, si continua a credere che dopo un po’ sia necessario spendere un sacco di soldi per cambiare le batterie.

Non è così, lo dimostrano un sacco di studi e testimonianze, lo dimostrano le stesse case automobilistiche che offrono garanzie estese di moltissimi anni e chilometri. C’è una perdita di efficienza ? Certo, ma non è tale da portare al cambio delle batterie. Se rimanete convinti che sia questo il problema, ricredetevi e guardate in faccia alla realtà. 

L’auto elettrica si svaluta velocemente

Questo è un punto dibattuto. Il motivo per cui oggi si sostiene che l’auto elettrica si svaluta velocemente è legato ad alcuni degli altri miti appena raccontati. Si pensa che la batteria debba essere cambiata, che ci siano forti spese da sostenere nel tempo, e di conseguenza ciò porta a una svalutazione forte perché l’auto è “in cattive condizioni”. Ma in realtà, negato il punto precedente, si nega anche questa convinzione. Addirittura potrei dire che, anche se fosse vero e fosse necessario cambiare il pacco batterie, sarebbe come rimettere a nuovo un’automobile, perché  il resto degli elementi in movimento ha la capacità di macinare infiniti anni di vita e soprattutto perché ci sono così tante meno parti che possono rompersi e usurarsi che la vita di un’auto elettrica è, sulla carta, molto più lunga rispetto a qualsiasi auto endotermica.

Ma allora, perché la fuori ci sono auto elettriche che costano così tanto in meno rispetto al prezzo del nuovo? Una questione è svalutare un’auto perché è in cattive condizioni, un altro è per colpa di un rapporto tra domanda e offerta sbilanciato.

Oggi il mercato delle elettriche risente del fatto che molte persone non le vogliono acquistare: perché c’è chi crede ancora a tutti questi miti, e quindi ne sta alla larga. E poi c’è chi invece fa valutazioni più concrete, senza false informazioni, ma che ad esempio non può ricaricare l’auto nel box, e di conseguenza non crede faccia al caso suo. Questo mix di motivazioni porta ad avere più auto elettriche usate invendute, una richiesta bassa e di conseguenza i prezzi tendono ad abbassarsi, portando a quella che è, di fatto, una svalutazione.

Ma, ancora una volta, è importante diversificare i veri motivi, perché molti credono che si svalutino per via dei problemi e della batteria, ma in realtà sono solo questioni di mercato.

Le auto elettriche inquinano di più

Quest’altro punto è stato dibattuto in tutte le salse. La produzione della auto elettriche, soprattutto delle batterie, ha un’impronta inquinante superiore rispetto a quella delle auto termiche? Si. Ma dovrebbe ormai essere chiaro che, a un certo punto della loro vita, le auto elettriche diventano totalmente ecologiche, mentre le auto endotermiche continuano a inquinare fino all’ultimo giorno di vita.

Ovviamente rimane la questione del modo in cui viene prodotta l’elettricità, ma le rinnovabili acquistano terreno giorno dopo giorno, e ci sono anche fornitori di energia che certificano la derivazione della loro energia, offrendo solo fonti rinnovabili. 

Quindi, a conti fatti, le auto elettriche, considerando l’intero ciclo di produzione e vita, inquinano meno. Questo punto è inconfutabile, e ci sono dati e studi che lo dimostrano.

Le auto elettriche non sono sostenibili per il litio

Certo, le terre rare sono un problema, nel senso che la loro estrazione e produzione negli stati di raffinamento vari non è semplice. È costoso, ci rende dipendenti da alcuni paesi, senza considerare tutto quello che c’è dietro, tra cui i diritti umani.

Ma affermare questa cosa e dimenticare la dipendenza dai combustibili fossili sarebbe vedere solo una faccia della medaglia. La differenza è che le tecniche di riciclo delle batterie è praticamente un business e oggi i numeri sono già altissimi, oltre l’80% di riciclo. Inoltre stanno arrivando sostituti del litio. L’industria non manterrà questa dipendenza ancora per tempo, quindi definirle inutili e spacciate per questo motivo, è qualcosa di poco condivisibile.

 

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