Durante la conferenza Onu sul clima sono stati decisi importanti aspetti legati al settore dell’automotive, come ad esempio l’intenzione di bloccare la vendita di veicoli endotermici e l’istituzione di una roadmap da rispettare per arrivare ad avere un settore più green e pulito.
Le case automobilistiche come i governi e gli operatori di flotte hanno quindi un unico obiettivo, quello di accelerare la transizione al mercato elettrico. Chi ha firmato l’accordo, compresa l’Italia, ha deciso che entro il 2035 saranno acquistabili solamente vetture elettriche nei principali mercati, mentre in quelli minori sarà necessario attendere fino al 2040. Nonostante i buoni propositi, la maggior parte delle principali case automobilistiche mondiali, tra cui il Gruppo BMW, il Gruppo Renault, il Gruppo Hyundai Motor, Stellantis, Toyota e il Gruppo Volkswagen, non hanno firmato l'accordo, sebbene siano in corso mesi di trattative.
Inoltre, anche Cina, Francia, Germania e Stati Uniti sono stati tra i paesi che non hanno firmato l'impegno, sebbene un certo numero di stati e città statunitensi lo abbiano fatto. Secondo il Financial Times, l’assenza di alcuni dei principali produttori sarebbe legata alla gestione delle risorse da parte della Cina, ancora strettamente legata al carbone, un materiale decisamente inquinante. In aggiunta, a preoccupare alcuni costruttori, ci sarebbe la richiesta di passare così velocemente alla trazione elettrica, abbandonando quindi la soluzione endotermica adottata da diversi decenni, e il timore che alcuni mercati (come Africa e America Latina) non siano in grado di sottostare alle richieste suggerite dalla COP26.
Le case automobilistiche che al momento hanno firmato l'accordo sono Avera Electric Vehicles, BYD Auto, Etrio Automobiles, Ford, Gayam Motor Works, GM, Jaguar Land Rover, Mercedes-Benz, Mobi, Quantum Motors e Volvo Cars.