Le auto elettriche continuano la loro corsa verso l'alto nelle vendite globali. Il primo trimestre del 2025 ha registrato un notevole balzo del 29% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con 4,1 milioni di veicoli elettrificati consegnati in tutto il mondo. Solo a marzo, le immatricolazioni hanno raggiunto quota 1,7 milioni di unità, confermando un trend di crescita che contraddice le previsioni più pessimistiche degli analisti di settore. Secondo i dati elaborati dalla società di ricerca Rho Motion, febbraio si è rivelato il mese con la performance più brillante, segnando addirittura un incremento del 40% rispetto al 2024.
Il Vecchio Continente presenta un quadro sorprendentemente positivo ma con significative disparità tra i vari mercati nazionali. Complessivamente, l'Europa ha chiuso il primo trimestre con un aumento del 22% considerando sia i veicoli completamente elettrici (BEV) che gli ibridi plug-in (PHEV), con una particolare spinta dalle auto a batteria pure che hanno segnato un +27%. La Germania, nonostante le recenti riduzioni degli incentivi, ha contribuito in modo sostanziale con un incremento del 37%.
L'Italia ha sorpreso gli osservatori con un balzo del 64%, sebbene i numeri assoluti rimangano relativamente contenuti rispetto ad altri mercati europei. Un traguardo storico è stato raggiunto nel Regno Unito, dove per la prima volta le immatricolazioni mensili di veicoli elettrici hanno superato le 100.000 unità a marzo, segnando un momento simbolico nella transizione energetica britannica. Non mancano però i segnali di allarme. La Francia rappresenta il caso più emblematico di come le politiche di incentivazione possano influenzare drasticamente il mercato: la riduzione dei bonus all'acquisto ha provocato una contrazione del 5% per le auto elettriche e un crollo del 47% per le ibride plug-in. Questo risultato evidenzia quanto il settore sia ancora dipendente dalle politiche governative di supporto economico.
La situazione nordamericana riflette l'incertezza politica che caratterizza l'attuale amministrazione statunitense. Nonostante le minacce protezionistiche, il mercato ha registrato un incremento del 16% nel primo trimestre. Le recenti dichiarazioni di Donald Trump sulla possibilità di rinviare l'imposizione di dazi pesanti sui veicoli elettrici importati hanno creato ulteriore confusione tra operatori e consumatori.
L'instabilità normativa rappresenta forse la sfida più grande per il mercato elettrico americano, già alle prese con difficoltà strutturali legate ai costi comparativamente più elevati rispetto ai veicoli tradizionali. La catena di approvvigionamento fortemente internazionalizzata del settore elettrico lo rende particolarmente vulnerabile alle barriere commerciali, che potrebbero tradursi in un rallentamento significativo della crescita nei prossimi trimestri.
Il dominio cinese continua
La Cina conferma il suo ruolo di locomotiva globale della mobilità elettrica, con vendite cresciute del 36% su base annua nel primo trimestre e il raggiungimento dell'impressionante quota di 1 milione di veicoli elettrificati consegnati nel solo mese di marzo. Si tratta di un traguardo già raggiunto nell'agosto 2024, ma il fatto che sia diventato ora la norma mensile evidenzia quanto il mercato cinese stia accelerando rispetto al resto del mondo.
Curiosamente, gli esperti ritengono che le crescenti tensioni tariffarie tra Stati Uniti e Cina avranno un impatto marginale sul mercato elettrico cinese, principalmente a causa dello scarso volume di vendite transfrontaliere. Tuttavia, alcuni modelli specifici come le Tesla Model X e Model S, che vengono esportati dagli Stati Uniti verso la Cina, subiranno un raddoppio dei prezzi proprio a causa dell'intensificarsi della guerra commerciale tra le due potenze.
I numeri complessivi del primo trimestre 2025 parlano chiaro: dei 4,1 milioni di veicoli elettrificati venduti globalmente, ben 2,4 milioni sono stati assorbiti dal mercato cinese, seguito a distanza dall'Europa con 0,9 milioni e dal Nord America con 0,5 milioni. Il resto del mondo ha contribuito con 0,3 milioni di unità, segnando comunque un incremento significativo del 27% rispetto all'anno precedente.
L'arrivo di modelli elettrici più accessibili, specialmente in Europa, sembra essere uno dei fattori determinanti per la crescita del settore, dimostrando che il prezzo rimane la variabile fondamentale per l'adozione di massa della mobilità elettrica. Le case automobilistiche che sapranno proporre veicoli a batteria con un rapporto qualità-prezzo competitivo potranno sfruttare un mercato che, nonostante le incertezze geopolitiche, continua a mostrare un potenziale di crescita straordinario.
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