Inutile ribadire quanto, ormai, le auto elettriche stiano man mano facendosi largo tra quelle a diesel e a benzina, le quali - tra qualche anno - saranno sicuramente destinate a "scomparire". Con l'arrivo della mobilità elettrica, inevitabilmente, sono sopraggiunti alcuni problemi inerenti principalmente alla ricarica di tali veicoli e, dunque, alle infrastrutture a loro dedicate. Ormai, quasi tutte le case automobilistiche presenti nel mondo hanno provveduto a mettersi al passo coi tempi, realizzando almeno un modello di veicolo elettrico - già presente o da presentare a breve - sul mercato auto.
La forte presenza di diversi modelli di auto elettriche, insieme ai molti incentivi messi a disposizione per invogliare i clienti ad acquistare un veicolo a zero emissioni, hanno fatto si che la mobilità elettrica - negli ultimi anni - abbia ottenuto un consenso forse inaspettato. Tuttavia, molti automobilisti potrebbero essere scettici poiché il discorso inerente alle colonnine di ricarica è ancora poco chiaro.
Inevitabilmente, i punti di ricarica pubblica ormai sono aumentai notevolmente su tutto il territorio italiano rispetto a qualche tempo fa. Tuttavia, il forte consenso ottenuto della auto elettriche in Italia implica un maggiore impegno da parte delle istituzioni competenti per garantire una presenza più omogenea di colonnine di ricarica in ogni regione d'Italia. Di recente, anche i benzinai si sono mobilitati per richiedere l'installazione di un maggior numero di punti di ricarica per auto elettriche e, a riguardo, in alcune zone della Lombardia comincia a concretizzarsi qualcosa.
Distribuzione delle colonnine sul territorio italiano
Purtroppo, in alcune regioni del sud la situazione inerente alla presenza di infrastrutture e punti di ricarica dedicati a questo tipo di mobilità è "critica". Facendo un passo indietro, ad oggi, il nostro Paese conta la presenza di 8.467 infrastrutture di ricarica e, nello specifico, sono 16.652 punti disponibili per la ricarica. Le colonnine con livello di potenza più diffuse risultano essere quelle da 50 kW, dunque le cosiddette colonnine fast, invece le colonnine ultra-fast, che erogano più di 100 kW di potenza, molto importanti per chi affronta lunghi viaggi, sono presenti in numero minore.
La distribuzione delle infrastrutture dedicate alla ricarica di veicoli elettrici, potrebbe essere un problema da non sottovalutare per chi decide di effettuare un viaggio - ovviamente con un veicolo 100% elettrico - verso il sud, o chi decide di acquistare un auto elettrica nelle regioni del Meridione. Infatti, il 56% di colonnine è presente al Nord, il 23% al Centro e solo il 21% al Sud e nelle Isole.
Altra nota dolente che interessa il sud d'Italia - ma non solo - è che spesso gli appositi punti di ricarica non sono facilmente raggiungibili poiché non sono presenti lungo le autostrade. Disinteresse e nessuna convenienza a livello economico da parte dei gestori delle pompe di benzina e l'assenza di normative ben precise, potrebbero essere le cause della scarsa presenza di infrastrutture dedicate alla mobilità elettrica.
Nel 2025, è previsto che vengano venduti circa 450.000 nuovi veicoli elettrici, a fronte dei circa 10.000 mila acquistati nel 2019. Il forte incremento delle vendite previsto in futuro, per questo tipo di vetture, implica uno sforzo enorme da parte delle autorità per stare al passo con i tempi e, purtroppo, la situazione in Italia sembra essere non delle migliori. Il poco interesse da parte dei Comuni e i lunghi iter procedurali non aiutano certamente la situazione. Normative e volontà da parte degli enti interessati potrebbero essere l'unica soluzione per rendere l'Italia competitiva con gli altri Paesi.