Colonnine di ricarica in autostrada: dove sono e come usarle

La rete di colonnine di ricarica in autostrada sta lentamente crescendo, anche se siamo indietro rispetto a paesi come Francia e Germania.

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a cura di Francesco Daghini

La diffusione delle auto elettriche passa per forza di cose dalla capillarità della rete di ricarica pubblica, non solo negli ambienti urbani ma anche lungo tutte le principali arterie autostradali del paese; oggi il numero di colonnine è ancora sufficientemente basso da rendere i lunghi viaggi a bordo di un'auto elettrica un po' più complessi rispetto a quelli a bordo di un'auto con motore endotermico. Si basa tutto sulla pianificazione delle soste e dei tempi di ricarica, un aspetto che spaventa ancora molti automobilisti che sono abituati a un sistema completamente differente, che permette di fare un pieno di carburante in meno di 5 minuti.

Per fortuna la situazione delle colonnine di ricarica sta cambiando giorno dopo giorno, e la rete autostradale italiana si sta aggiornando tanto che nelle ultime settimane sono comparsi anche i primi cartelli che indicano la presenza di colonnine di ricarica alla prossima stazione di servizio, come si fa da anni per GPL e metano.

App per le colonnine e Free To X

Per trovare le colonnine di ricarica si può fare affidamento al sistema integrato dell'auto - che calcolerà il percorso prevedendo le soste necessarie alla ricarica - o si può utilizzare una delle tante applicazioni per Android o iOS dedicate proprio a questo settore, come Enel X Way: con il passare del tempo trovare una colonnina sarà sempre più facile, specialmente in autostrada, grazie alla legge di Bilancio 2021 che prevede che vengano installate colonnine di ricarica ad alta potenza sulla rete autostradale ogni 50 km. I tempi di questa operazione si sono dilungati ma ora finalmente qualcosa di sta muovendo, in particolare grazie a Free To X, la start-up del gruppo Autostrade per l'Italia che sta installando la propria rete di ricarica: l'obiettivo è realizzare 100 stazioni di ricarica per coprire le tratte gestite da Autostrade entro l'estate del 2023, e ad oggi sono 60 le stazioni attive, 16 sono quasi pronte all'attivazione e 9 sono in costruzione.

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Ogni stazione Free To X sarà dotata di 4 o 8 punti di ricarica HPC - High Power Charging in grado di fornire fino a 300 kW di potenza, così da ridurre i tempi di ricarica a circa 20 minuti per l'80% della carica. Free To X prevede una rete di stazioni neutrali a livello tecnologico e commerciale, il che significa che sarà garantito l'accesso alla rete a tutti i principali operatori di mobilità elettrica anche grazie all'utilizzo di piattaforme di e-roaming: tra le società che possono operare sulle colonnine di Free To X abbiamo Duferco Energia, Enel X Way, evway, Nextcharge, Neogy, Be Charge, Telepass e Bonnet, oltre che sulle piattaforme internazionali Hubject e Gireve.

A che punto è la rete di ricarica?

Ad aprile 2023, secondo gli ultimi dati, in Italia sono attivi 41.173 punti di ricarica, di cui il 57% installati nel nord Italia, il 22% in centro Italia e il restante 21% è suddiviso tra sud Italia e isole: settimanalmente, secondo i dati forniti da Motus-E, vengono installati 340 nuovi punti di ricarica, tanto che solo nel Q1 2023 la rete è cresciuta di 4.400 punti di ricarica.

Tra le regioni, la Lombardia è quella che può vantare più punti di ricarica, con il 16% del totale italiano, seguita da Piemonte, Veneto e Lazio con il 10%, Emilia-Romagna con il 9% e Toscana con il 7%; l'obiettivo ultimo è quello di avere un'omogeneità, ovviamente rapportata alla densità di popolazione, su tutte le regioni italiane, così da consentire una diffusione capillare delle auto a zero emissioni.

Le colonnine non sono però tutte uguali, ed è importante fare una distinzione tra le varie tipologie esistenti, innanzitutto distinguendo quelle che operano in AC - corrente alternata (88% del totale), da quelle che operano in DC - corrente continua (12% del totale): in autostrada, come accennato, c'è bisogno di colonnine ad alta potenza in grado di operare in corrente continua, e oggi solo il 3% delle colonnine installate ha una potenza superiore a 150 kW. Il 4% della rete di ricarica è composto da colonnine con potenza compresa tra 99 e 150 kW, mentre la fetta più grande, pari al 77% della rete, è composta da colonnine con potenza compresa tra 7 e 43 kW.

21.000 colonnine in più entro il 2025, non solo in autostrada

Nel testo del Recovery Plan approvato nell'aprile del 2021 è stata prevista una somma di 713 milioni di euro da utilizzare per la realizzazione di nuovi punti di ricarica su tutto il territorio nazionale, principalmente lungo le superstrade e nei centri abitati.

Ad oggi in Italia si contano poco più di 41.000 punti di ricarica in 15.000 location, pertanto l'obiettivo di aggiungerne altre 21.000 è ambizioso ma coerente con la forte spinta mediatica che stanno ricevendo le auto elettriche negli ultimi anni; se vogliamo convincere la popolazione ad adottare un'auto meno inquinante, dobbiamo mettere la popolazione in condizione di utilizzare quest'auto in modo semplice, senza impattare troppo sulla quotidianità delle persone.

Da Milano a Forte dei Marmi in elettrico, e non solo

L'estate si avvicina e chi sta acquistando o ha appena acquistato un'auto elettrica sa che le vacanze in auto, almeno quest'anno, avranno un sapore un po' diverso dovendosi abituare allo stile di guida e ai tempi di ricarica di un'auto elettrica.

Per capire meglio come si affronta un viaggio autostradale su un'auto elettrica abbiamo simulato un percorso che parte da Milano per arrivare a Forte dei Marmi percorrendo prima l'A1 e poi l'Autostrada della Cisa (A15) a bordo di una Hyundai Ioniq 5 con un pacco batteria standard da 58 kWh; utilizzando l'applicazione Enel X Way abbiamo impostato punto di partenza e di arrivo, indicato che a bordo avremo 4 passeggeri totali e 4 bagagli, così da fornire all'app informazioni quanto più precise possibile. Per percorrere i 250 km che separano Milano da Forte dei Marmi l'app prevede una sosta di ricarica di appena 3 minuti in prossimità di Parma: partendo con la batteria al 100% da Milano, l'app stima di raggiungere la stazione di ricarica rapida di Medesano con il 41% di batteria rimasta, e in appena 3 minuti attaccati a una colonnina HPC ci potrà riportare l'auto al 65% di carica, per poi concludere comodamente il viaggio.

Ipotizzando un percorso leggermente più lungo, come quello che collega Milano e Rimini, la storia non cambia di molto: il tempo previsto per la ricarica lungo tutto il percorso - presupponendo di partire con la batteria al 100% - è di appena 11 minuti presso una colonnina ad alta potenza.

Per raggiungere il centro-sud d'Italia, abbiamo preso ad esempio Vasto in Abruzzo che dista 650 km da Milano, si prevedono 3 soste di ricarica molto brevi, ognuna delle quali da circa 10 minuti: se in queste soste si ha accesso a colonnine ad alta potenza (300 kW, sono rare ma l'app le indica tutte) bastano davvero pochi minuti per riportare la batteria all'80% per rimettersi in strada, per un tempo di ricarica complessivo di poco più di 30 minuti su un viaggio di 650 km.

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