Clienti in officina per rimuovere le bandierine, così Fiat risolve i problemi di Topolino

Stellantis invita i proprietari a rimuovere il tricolore gratuitamente in concessionaria, per evitare malintesi.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Fiat ha avviato un'iniziativa per rimuovere gratuitamente le bandierine italiane presenti sulla fiancata della nuova Topolino; l'azienda ha invitato i proprietari a recarsi in concessionaria per effettuare l'operazione, al fine di evitare fraintendimenti sulla provenienza del veicolo.

La decisione è stata presa in seguito ad una problematica sorta il 15 maggio scorso, quando 134 esemplari della microcar elettrica sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Dogane nel porto di Livorno. Il motivo del sequestro era proprio la presenza del Tricolore su un'auto prodotta in Marocco.

Stellantis, il gruppo proprietario di Fiat, ha inviato una mail ai clienti spiegando l'iniziativa: "La informiamo di un’iniziativa che Fiat ha scelto di intraprendere nelle ultime settimane. Come avrà notato, sulla sua Topolino ci sono due piccoli adesivi rappresentanti la bandiera italiana sui lati, vicino alle portiere. Alla luce di taluni recenti equivoci, siamo a sua disposizione per rimuoverli a nostre spese. Per lei sarà sufficiente recarsi presso il suo riparatore autorizzato Fiat. Qualora avesse già venduto la sua vettura, la preghiamo di comunicarci nome e indirizzo del nuovo proprietario."

Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di controversie tra Stellantis e lo Stato italiano riguardo all'Italian Sounding. La norma prevede che nessun prodotto possa avere un nome o caratteristiche che richiamino l'Italia se non viene prodotto nel paese. Un caso simile ha coinvolto recentemente l'Alfa Romeo Milano, ribattezzata "Junior" dopo le osservazioni del ministro del Made in Italy Adolfo Urso. L'auto, infatti, viene prodotta in Polonia e non in Italia.

Anche la Fiat 600, assemblata nello stesso stabilimento polacco di Tychy, ha dovuto rimuovere il Tricolore dal paraurti posteriore per evitare equivoci sulla sua provenienza. Queste vicende evidenziano la crescente attenzione verso la tutela del Made in Italy e la necessità per le aziende di adeguarsi alle normative vigenti, anche quando ciò comporta modifiche ai propri prodotti già in commercio. Da capire, ora, se anche la recente Ford Capri subirà una modifica analoga.

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