Clamoroso, Urso cambia i toni: "sì al 2035 ma con sostegni economici"

Il Ministro: "noi preferiamo il piano A rendendo sostenibile l’obiettivo del 2035". Oggi iniziano i colloqui in Europa per illustrare la posizione italiana

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a cura di Tommaso Marcoli

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Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha chiesto all'Unione Europea di anticipare la clausola di riesame sui regolamenti delle emissioni auto al 2024, con decisioni da prendere entro il secondo trimestre del 2025. L'obiettivo è confermare lo stop alle vendite di auto a combustione interna nel 2035, creando però le condizioni necessarie per raggiungerlo.

La proposta di Urso mira a garantire una transizione sostenibile verso la mobilità elettrica, preservando al contempo la competitività dell'industria automobilistica europea. Il ministro ha delineato tre condizioni fondamentali per mantenere l'obiettivo del 2035:

  1. Risorse comuni sufficienti per accelerare la transizione
  2. Obiettivi coerenti con l'autonomia strategica europea
  3. Garanzia di neutralità tecnologica per la decarbonizzazione

Urso ha sottolineato l'importanza di creare "le condizioni affinché tutto ciò che serve alla produzione green sia sotto controllo europeo, estratto, lavorato nel continente o comunque lavorato in Paesi dai quali possiamo avere garanzie di fornitura".

Il Governo italiano è favorevole al 2035 a patto che ci siano le condizioni e le garanzie economiche

Il ministro ha avvertito che in caso di mancato raggiungimento di queste condizioni, l'unica alternativa sarebbe il rinvio dello stop alle vendite di auto diesel e benzina. Ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze sociali ed economiche, affermando: "L'industria dell'auto europea finirà nel burrone".

Sondaggi e colloqui con altri Paesi europei

Urso sta sondando l'interesse di altri Paesi verso la proposta italiana. Ha già avuto colloqui con omologhi europei, tra cui il vicecancelliere tedesco e ministro dell'Economia e dell'Industria, Robert Habeck, che avrebbe garantito sostegno alle proposte italiane.

Il ministro ha riferito di aver registrato "aperture" sull'ipotesi di anticipare la clausola di revisione, pur ammettendo che la prospettiva di un rinvio del bando al 2035 è molto difficile. Ha concluso dicendo: "proviamo a costruire un percorso che mantenga questo target", sottolineando la necessità di considerare le posizioni di tutti i Paesi membri.

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