Citroën sta valutando di riportare in vita la leggendaria 2CV, oltre trent'anni dopo la fine della produzione del classico modello economico. Secondo fonti esclusive di Autocar, il lavoro di progettazione preliminare per un successore della vettura è già in corso, anche se il progetto è ancora in una fase iniziale. Questa notizia segna un cambio di rotta per Citroën, che in precedenza aveva negato qualsiasi piano di rilanciare questo famoso modello. La decisione sembra essere influenzata dal successo della nuova Renault 5 elettrica, che ha registrato vendite significative in Francia superando persino la nuova ë-C3 di Citroën. Il revival della 2CV potrebbe quindi rappresentare una mossa strategica per Citroën per competere nel segmento delle auto elettriche retro-ispirate e accessibili.
A differenza della Renault 5, progettata immaginando come il modello originale si sarebbe evoluto se fosse rimasto in produzione continua, la nuova 2CV dovrebbe rispecchiare più fedelmente il design del suo predecessore classico. Citroën ha già mostrato interesse per modelli dal sapore retrò con la nuova Ami, che riprende diversi elementi di design dalla 2CV originale.
Pierre Leclercq, responsabile del design di Citroën, ha dichiarato ad Autocar: "non stiamo chiudendo la porta ai design retro. Ma penso che la filosofia sia importante." Questa affermazione suggerisce che, più che replicare esattamente le forme del passato, l'obiettivo sarebbe quello di catturare lo spirito e i principi alla base del modello originale.
La 2CV originale era concepita come il prodotto minimo necessario per portare la mobilità alla popolazione rurale della Francia del dopoguerra. Questo concetto ha alcuni paralleli con la società odierna, dove la transizione ai veicoli elettrici e l'aumento dei costi hanno reso molte auto nuove inaccessibili per molti acquirenti della classe lavoratrice e media.
Per mantenere i costi contenuti, è probabile che la nuova 2CV utilizzi la piattaforma Smart Car di Stellantis, già impiegata per modelli come la nuova C3, la Fiat Grande Panda e la Opel Frontera. Tuttavia, potrebbe essere ulteriormente semplificata per ridurre i costi.
Per quanto riguarda la motorizzazione, ci si aspetta che dia priorità all'efficienza piuttosto che alle prestazioni, consentendo l'utilizzo di un pacco batterie più piccolo e quindi più economico. Thierry Koskas, CEO di Citroën, ha recentemente sottolineato che le batterie rappresentano la principale barriera alla riduzione dei prezzi delle nuove auto elettriche, costituendo circa il 40% del costo complessivo di un veicolo.
Sebbene l'architettura Smart Car possa supportare anche motorizzazioni a benzina e mild-hybrid, è possibile che il design della 2CV la limiti a una configurazione elettrica più compatta. L'originale 2CV montava al massimo un motore bicilindrico boxer da 602cc, una cilindrata estremamente ridotta per gli standard moderni.
La nuova 2CV dovrebbe posizionarsi tra l'Ami e la C3, con un prezzo che non dovrebbe superare i 20 mila euro. Questo la metterebbe in diretta concorrenza con modelli come la Dacia Spring e la Leapmotor T03, pur potendo essere potenzialmente un'auto più grande di questi rivali.
Non ci sono ancora indicazioni precise sulla data di lancio, ma considerando un tipico ciclo di sviluppo di quattro anni, la nuova 2CV potrebbe debuttare nel 2028. Curiosamente, quell'anno segnerà l'80° anniversario della presentazione del modello originale al Salone di Parigi.
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