L'ingegnere italiano Nicola Materazzi, noto anche come il "padre della Ferrari F40" è scomparso il 23 agosto all'età di 83 anni. Durante la sua illustre carriera, Materazzi ha partecipato in prima linea allo sviluppo di diversi veicoli emblematici appartenenti alla gamma di casa Lancia, Ferrari e Bugatti, lasciando il segno nel mondo automobilistico.
Nicola Materazzi è nato nel 1939 in provincia di Salerno, nel sud Italia, e ha studiato ingegneria all'Università degli studi di Napoli. Conosciuto per essere l'ingegnere capo dietro allo sviluppo della Ferrari F40 del 1987, considerata una delle più grandi supercar di tutti i tempi, Nicola parteciperò anche alla progettazione della Ferrari 288 GTO del 1984, che iniziò come un progetto di auto da rally del Gruppo B.
Prima del suo eccezionale lavoro con la Ferrari negli anni '80, Materazzi ha collaborato anche con Lancia dalla fine degli anni '60 fino agli anni '70, con lo sviluppo di alcune vetture stradali, come Flavia e Fulvia, e da rally, come la storica Stratos (per quanto concerne al gruppo propulsivo, telaio e aerodinamica). All'inizio degli anni '90, l'ingegnere italiano si trasferisce alla Bugatti Automobili presso lo stabilimento di Campogalliano; per qualche anno si è occupato dello sviluppo della Bugatti EB110 GT del 1991 e dei più potenti veicoli di produzione, come la Bugatti EB110 SS del 1992. Verso gli anni 2000, si occupò dello sviluppo della B Engineering Edonis (una azienda che comprò una parte dello stabilimento della Bugatti di Campogalliano), utilizzando parti di scarto dalla fabbrica abbandonata della Bugatti EB110.
In totale, l'ingegnere Materazzi ha lavorato a quasi 40 progetti:
- Lancia Fulvia 1300 & 1600 HF (1969-70) - Ufficio Calcoli
- Lancia Stratos Group 4 (1970-74) - Responsabile Ufficio Calcoli (dal 1971) lavora sulla componentistica meccanica e telaistica. Sospensioni MacPherson e riprogetta i portamozzi posteriori e idea le molle a passo variabile
- Lancia Stratos Group 5 "Silhouette" (1975-77) - adozione e sviluppo motore Turbo e lavoro sul carrozzeria e aerodinamica
- Formula Abarth (1978) - Progetto e sviluppo della monoposto inizialmente progettata da Aurelio Lampredi
- Osella FA2 (1979) - Capo Progetto della monoposto di Formula 2
- Osella FA1 (1979) - Capo Progetto della monoposto di Formula 1
- Ferrari 021 motore (1980) - sviluppo motore Turbo con tubine KKK e modifica dell'utilizzo del sistema Comprex (poi non utilizzato)
- Ferrari 126C (1980-83) - Responsabile Ufficio Tecnico, preordina, la progettazione la evoluzione delle vetture
- Lancia LC2 (1982) - sviluppo motore "268" (2.6L V8), Telaio disegnato da Gian Paolo Dallara
- Ferrari 288 GTO e motore F114B (1983-84) - progetto motore 2.857L V8 e buona parte dell'architettura del veicolo (primo utilizzo di un motore longitudinale su Ferrari, su sua precisa specifica)
- Motore Ferrari Testarossa (1984) - collaborazione al disegno del motore
- Ferrari 412 GT engine (1985) - collaborazione al disegno del motore
- Ferrari GTO Evoluzione (1984-86) - Capo Progetto di tutto il veicolo, carrozzeria inclusa
- Ferrari 208 Turbo (1985-86) - progetto motore
- Ferrari F120A/B (1986) - progetto motore
- Ferrari F40 (1986) - Capo Progetto veicolo
- Ferrari F121A engine (1987) - Capo Progetto di questo motore da 200cv/litro (motore poi non utilizzato)
- Cagiva 591 (1990) - Direttore Tecnico
- Bugatti EB110 GT (1991) - Direttore Tecnico: introduce il telaio in carbonio, sviluppo e miglioramento motore (progettato inizialmente da Tecnostile), e ottimizzazione distribuzione coppia
- Bugatti EB110 SS (1992) - Direttore Tecnico: implementa specifiche tecniche per un modello alleggerito da 340 Km/h
- Laverda 750 (1996-97) - Direttore Tecnico : sviluppo nuovo motore
- B Engineering Edonis (2000-05) - Direttore Tecnico e Capo Progetto dell'intero veicolo (carrozzeria disegnata da Marc Deschamps)
Di seguito, vi lasciamo le interviste di Davide Cironi a Nicola Materazzi del 2017, dove sono stati condivisi interessanti della sua carriera lavorativa in Ferrari e in Bugatti.
Immagine in apertura: crediti Drive Experience - Davide Cironi