Il discendente di Walter P. Chrysler, Frank B. Rhodes, si è offerto di riacquistare i marchi Chrysler, Dodge e Mopar da Stellantis, ma la sua proposta è stata respinta. Rhodes, pronipote del fondatore della casa automobilistica, ha inviato una proposta di 17 pagine al CEO di Stellantis Carlos Tavares, esprimendo la sua preoccupazione per il futuro dei marchi americani del gruppo.
La mossa di Rhodes arriva in un momento di incertezza per alcune divisioni di Stellantis. Il CEO Tavares ha più volte criticato pubblicamente i marchi meno performanti, minacciando tagli. Recentemente sono stati offerti buyout e licenziati 2.450 lavoratori nell'area di Detroit a causa della fine della produzione del Ram 1500 Classic.
Nella sua proposta, Rhodes ha sottolineato la necessità di riportare l'innovazione e l'entusiasmo dei clienti al centro della strategia, oltre a ristabilire le radici americane dei marchi. Ha anche realizzato un video su YouTube per rafforzare il suo appello, mostrando cimeli storici Chrysler e parlando con passione dell'eredità dell'azienda.
Tuttavia, la proposta di Rhodes non menzionava dettagli sul finanziamento di un'eventuale acquisizione. Stellantis ha risposto con un comunicato stampa, riaffermando il suo impegno verso tutti i 14 marchi del gruppo e respingendo l'idea di scorporare alcuni brand:
"Come i marchi Jeep e Ram, Chrysler e Dodge sono in prima linea nella trasformazione di Stellantis verso una mobilità pulita, beneficiando della tecnologia all'avanguardia e delle economie di scala del gruppo. L'azienda non sta perseguendo lo scorporo di nessuno dei suoi marchi."
La reazione di Rhodes
Rhodes si è detto deluso non tanto dal rifiuto in sé, quanto dal modo in cui è stato comunicato: "Mi aspettavo la cortesia di una risposta diretta da Carlos Tavares e Christine Feuell. Invece, ho appreso dei loro commenti dai miei amici nei media."
La vicenda evidenzia le tensioni tra l'eredità storica di marchi iconici come Chrysler e le esigenze di un grande gruppo automobilistico globale come Stellantis. Mentre l'azienda punta su economie di scala e sinergie tra i vari brand, figure come Rhodes temono che l'identità e i valori originari di alcuni marchi storici possano andare perduti nel processo.