C'è ancora futuro per i motori termici. Lo dice Renault (con Geely)

La divisione Horse del gruppo sta investendo su nuove tecnologie, tra cui e-fuel, ibridi innovativi e range extender. Il motore a combustione ha futuro

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a cura di Tommaso Marcoli

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I motori a combustione interna hanno ancora un futuro secondo Matias Giannini, amministratore delegato di Horse, la joint venture tra Renault e Geely per la produzione di propulsori tradizionali. In un'intervista ad Automotive News, Giannini ha discusso il futuro dei motori termici nel contesto della transizione del settore automobilistico.

Horse, che presto vedrà l'ingresso di Aramco nell'azionariato, è stata creata per integrare lo sviluppo e la produzione di motori, permettendo a Renault e Geely di concentrarsi sull'elettrificazione. La società sta investendo in tecnologie alternative come e-fuel, range extender e soluzioni ibride ad alta efficienza.

"Sono convinto che possiamo creare valore per molti tipi diversi di clienti."

Giannini ritiene che l'ibrido leggero non sia sufficientemente efficiente per gli obiettivi futuri. Horse mira ad espandere la propria clientela oltre Renault e Geely, puntando a servire l'80% del mercato con i propri motori e trasmissioni. L'azienda ambisce a collaborazioni industriali più ampie con grandi costruttori, andando oltre il semplice rapporto di fornitura.

La visione di Horse si allinea con l'obiettivo di accelerare verso le emissioni nette zero, continuando a investire in nuove tecnologie per i motori a combustione. Questa strategia riflette la convinzione che i propulsori tradizionali possano ancora giocare un ruolo significativo nella transizione verso una mobilità più sostenibile, affiancando le tecnologie elettriche emergenti.

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