Cambia la targa prova: ora si può usare anche su veicoli già immatricolati

Importanti novità per coloro che hanno a disposizione una targa prova: il nuovo decreto precisa alcuni aspetti non chiari legati all'utilizzo su vetture già immatricolate.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

In seguito all’approvazione del Decreto Infrastrutture, che va a risolvere anche il problema degli incentivi delle elettriche, il Governo ha fatto finalmente chiarezza sulle modalità di utilizzo della targa prova sui veicoli già immatricolati. Un problema che stava penalizzando sia gli operatori del settore, sia la polizia e la magistratura.

Un’interpretazione del tribunale aveva reso impossibile l’utilizzo della targa prova sulle vetture già immatricolate; un problema serio soprattutto per chi opera nel settore delle auto usate. Immaginate di voler provare un’auto usata (in vendita) senza voler sottoscrivere una polizza specifica, senza targa prova non è possibile. Ora il Governo ha deciso di spiegarne meglio l’utilizzo permettendone l’uso anche sui veicoli già immatricolati.

L'autorizzazione alla circolazione di prova di cui all’articolo 1 del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 2001, n. 474, può essere utilizzata per la circolazione su strada dei veicoli non immatricolati e di quelli già muniti della carta di circolazione di cui agli articoli 93, 110 e 114 o del certificato di circolazione di cui all’articolo 97, anche in deroga agli obblighi previsti dall'articolo 80 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, qualora detti veicoli circolino su strada per esigenze connesse a prove tecniche, sperimentali o costruttive, dimostrazioni o trasferimenti, anche per ragioni di vendita o di allestimento.

Nel testo di Legge viene anche specificato che in caso di danni, sarà l’assicuratore della targa prova a provvedere al risarcimento. Come anticipato ad inizio news, il Decreto risolve anche l’allarme scattato per l’Ecobonus lo scorso agosto che annunciava l’esaurimento dei fondi a disposizione per gli incentivi dedicati alle auto elettriche e plug-in. In altre parole, non era più possibile beneficiare dei bonus che permettevano di ottenere fino a 6mila euro di sconto con rottamazione e 4mila euro senza rottamazione. Per garantire un maggiore supporto ai cittadini, il Governo ha riallocato sul fondo ordinario dell’incentivo Ecobonus altri 57 milioni di euro.

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