La crescente rivalità tra BYD e Tesla potrebbe presto trasformarsi in un'alleanza strategica a favore della mobilità elettrica globale. Stella Li, vicepresidente del colosso cinese BYD, ha lanciato un segnale di apertura senza precedenti durante un'intervista al Financial Times, dichiarando che le due aziende dovrebbero unire le forze contro il "nemico comune": i veicoli con motore a combustione interna. Questa prospettiva di collaborazione emerge proprio mentre le due compagnie si contendono il primato mondiale nelle vendite di veicoli elettrici, con Tesla che nel 2024 ha superato di misura BYD con 1,79 milioni di unità vendute contro 1,76 milioni.
Il piano B per l'Europa: la strategia ibrida di BYD
Mentre il mercato europeo dell'auto elettrica mostra segni di rallentamento, BYD sta pianificando un approccio alternativo. La vicepresidente Li ha rivelato che l'azienda è "pronta" ad adattarsi alle nuove condizioni di mercato introducendo una gamma di veicoli ibridi plug-in. Questa mossa appare particolarmente strategica in quanto tali modelli non sono soggetti ai dazi fino al 35,3% recentemente imposti dall'Unione Europea sulle auto elettriche cinesi.
La strategia di diversificazione rappresenta una risposta pragmatica alle barriere commerciali, permettendo a BYD di mantenere la propria espansione nel mercato europeo nonostante le crescenti tensioni geopolitiche. Gli ibridi plug-in potrebbero fungere da "cavallo di Troia" per stabilire una presenza più forte nel continente, in attesa che il mercato delle elettriche pure riprenda slancio.
La percezione occidentale della tecnologia cinese
Secondo Li, esiste un significativo problema di percezione in Occidente riguardo all'atteggiamento della Cina verso la condivisione tecnologica. Contrariamente all'opinione diffusa, la dirigente sostiene che "il governo cinese è più aperto a condividere tecnologie per l'elettrico e la guida autonoma" con aziende straniere, nonostante le recenti tensioni commerciali.
Li ha inoltre sottolineato come Pechino "supporti le aziende straniere che investono in Cina e le aiuti a lavorare sulle nuove tecnologie". Questa narrativa cerca di contrastare la crescente diffidenza occidentale verso la tecnologia cinese, presentando un'immagine di apertura e collaborazione che potrebbe facilitare future partnership con Tesla e altri produttori globali.
Le sfide geopolitiche e il futuro dell'elettrificazione
Le tensioni commerciali non sembrano limitarsi all'Europa. Li ha escluso categoricamente l'ingresso di BYD nel mercato statunitense, dove le auto elettriche cinesi sono soggette a tariffe proibitive del 100%. Questa situazione potrebbe influenzare anche i piani dell'azienda per una possibile fabbrica in Messico, recentemente colpito da nuove misure protezionistiche dell'amministrazione Trump.
Nonostante questi ostacoli di natura politica, Li mantiene un ottimismo incrollabile sul lungo periodo. Alla domanda sul perché le elettriche continuino a dominare il mercato cinese, la sua risposta è stata netta: "perché sono auto migliori, più intelligenti e di maggiore qualità". Una convinzione che riflette la fiducia di BYD nella superiorità intrinseca della tecnologia elettrica, al di là delle temporanee barriere commerciali.