BYD Han, cosa mi piace e cosa no | La mia prova

La BYD Han è un'ammiraglia ad alte prestazioni che punta tutto su confort di marcia, autonomia, qualità degli interni e prezzo competitivo

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

BYD Han è l’ammiraglia di BYD, la risposta alla Model S di Tesla, un’auto in grado di offrire potenza, qualità e comodità di guida per chi desidera un’auto Full Electric. L’azienda cinese ha tratto ispirazione da Model S, anche per il modo in cui l’auto viene presentata (basta guardare il sito ufficiale), ma ha impreziosito la sua automobile con caratteristiche più classiche, evitando l’approccio minimalista di Tesla. Ho passato un paio di settimane alla guida di Han, ecco cosa mi è piaciuto e cosa mi è piaciuto meno.

Cosa mi piace

BYD ha fatto un ottimo lavoro per creare un’auto che si fa notare, qualcosa di sempre più difficile oggigiorno. L’estetica è sempre soggettiva, lascio a voi giudicare, ma è impossibile non notare quel mix tra linee futuristiche con un tocco di muscle car, il tutto impreziosito da fari LED che si notano, di giorno ma soprattutto di notte.

Han non è un’auto piccola, considerando che è lunga 5 metri (4995 mm), ma ciò si traduce in ambienti ampi e molto comodi. Il sedile è molto comodo, nonostante il design sportivo. È dotato di tutte le regolazioni necessarie, anche l’inclinazione della seduta che offre un bel supporto per la parte inferiore della coscia, qualcosa che per me è fondamentale (prediligo una posizione di guida sportiva). Il supporto alle braccia, centrale e sulla portiera, permettono di mantenere una posizione rilassata anche su lunghi viaggi.

Lo stesso vale per chi viaggerà dietro, il divanetto è molto ampio, c’è un sacco di spazio per le gambe ed è possibile regolare la climatizzazione tramite uno schermo posizionato tra i sedili anteriori. Se abbasserete il poggiabraccia centrale per viaggiare in due, starete ancora più comodi e troverete un ulteriore schermo touch per regolare la climatizzazione all’interno del bracciolo. I materiali sono di qualità, l’assemblaggio anche, spingendo le superficie qua e la, la sensazione è sempre stata quella di grande solidità.

Il grande schermo centrale offre ampio spazio per interagire con il sistema di infotainment, che è completo, anche se le traduzioni di alcune voci sono decisamente letterali - una supervisione di un madrelingua avrebbe giovato. In generale l’infontaiment è buono per quanto riguarda la quantità di controllo, discreto per il modo in cui è organizzato e il layout. Bello invece il cruscotto digitale, con tutte le informazioni sotto controllo; un po’ confusionario all’inizio, ma dopo qualche giorno s’impara a spostare gli occhi dove serve per avere l’informazione richiesta. Il parcheggio è agile grazie al sistema di videocamere efficace. Il sistema di controllo vocale, che permette d’interagire con l’auto (ad esempio potrete dire di aprire

Cosa non mi piace

Per quanto riguarda il comfort di guida, è di alto livello, grazie a un sistema di ammortizzatori regolabili in grado di assorbire efficacemente le asperità dell’asfalto e i dossi. La potenza è tanta, la soluzione a doppio motore è in grado di sprigionare fino a 518 cavalli, sufficienti per fare accelerare Han, da 0 a 100, in meno di 4 secondi. Quando si decide di spingere, il controllo rimane buono, anche nel misto; certo il peso si sente ma, a conti fatti, è possibile guidare allegramente, nonostante peso e dimensioni. Il pacco batterie è grande, poiché si parla di 85 kWh. Realisticamente è possibile puntare ai 500 km di autonomia, un valore ancora lontano dal desiderato, ma per gli standard odierni è buono.

C’è anche la possibilità di usare la batteria dell’auto per alimentare dispositivi esterni collegando un accessorio, praticamente una ciabatta elettrica, nella porta di ricarica.

A fronte di un’esperienza di guida molto appagante, sia sotto il punto di vista delle prestazioni, sia soprattutto da quello della comodità, ci sono alcune piccole scelte di Byd difficilmente condivisibili. Prima di tutto, parlando di guidabilità, il raggio di sterzo è decisamente limitato, al punto tale che in alcune occasioni mi è stato necessario fare due manovre quando, solitamente, ne faccio solo una. Non è una questione di lunghezza, ma proprio di raggio di sterzo limitato, che rende i movimenti in ambienti molto trafficati più difficili.

I 5 metri, quasi, di lunghezza avrebbero fatto sperare in un bagagliaio capiente: purtroppo è un bagagliaio stretto, basso e profondo, che arriva a una capacità di poco più di 400 litri. Per dare un riferimento, quello di Model S è praticamente il doppio, e nel caso di BYD non è possibile nemmeno abbattere i sedili, ma solo aprire una passaggio nel centro del divano posteriore per caricare oggetti lunghi, come un paio di sci.

Inspiegabile l’assenza della possibilità di usare Carplay senza cavo, considerando che è ormai lo standard e lo troviamo su utilitarie. Avrei anche preferito avere un sistema a transponder che riconoscesse l’avvicinamento della persona all’abitacolo e lo aprisse, estraendo le maniglie a scomparsa. Con la Han dovrete spingere sul pulsante, attendere e poi aprire la portiera. Come già accennato, alcune traduzioni del sistema di infotainment sono totalmente letterali, e quindi sbagliate.

Forse più importante, non c’è la One Pedal Drive, e la frenata rigenerativa è troppo poco invasiva. Trovo poco sensato non permettere la regolazione del modo in cui i motori frenano l’auto in rilascio dell’acceleratore, la OPD dovrebbe essere di base su ogni automobile elettrica. Altra aggiunta che BYD dovrebbe fare, su ogni sua auto, è la regolazione da software dell’assorbimento della ricarica. Perché se userete il caricatore da presa casalinga, in automatico l’assorbimento è limitato 1.3 / 1.4 kWh, ma se collegherete un wallbox casalingo non dotato di software che limita l’amperaggio, il risultato sarà che l’auto richiederà la massima potenza del contatore, che salterà dopo pochi minuti. Anche se molti wallbox sono dotati di software (o jumper) che limitano il massimo assorbimento di corrente, farlo direttamente dall’automobile è molto più semplice e comodo.

Un’altra modifica che farei è il posizionamento del pulsante delle modalità di guida. Han è dotato di tre modalità (Eco, Normal e Sport), che agiscono sul modo in cui l’energia è erogata; più volte mi sono trovato nella situazione di voler passare da Eco a una modalità più prestante, per un sorpasso o per uscire da uno stop in sicurezza, e dover raggiungere il pulsante nella console centrale non è né veloce né comodo.

I sistema ADAS funzionano bene, ma il cicalino dell’angolo cieco (posteriore, in uscita da un parcheggio) è molto fastidioso e se dovrete uscire in un momento trafficato, passerete tempo con un rumore assordante e acuto nelle orecchie. Alcuni tra questi difetti sono trascurabili, altri come la dimensione del bagagliaio o la mancanza della One Pedal Drive incidono molto di più sull’esperienza di guida.

Chi dovrebbe acquistarla

BYD Han, al netto dei piccoli difetti che rendono l’esperienza meno appagante, è molto bella e di certo non farà pentire chi deciderà di acquistarla. Certo è un’auto impegnativa, poiché la batteria è grande - così come l’automobile - e credo che per goderla al meglio sarà necessario avere un bel box in cui poterla ricaricare durante la notte. Il prezzo è impegnativo (70.940 euro), ma a conti fatti si posiziona nella fascia della Model S, a un prezzo di quasi 30 mila euro in meno.

BYD Han è l’ideale per un appassionato di auto elettriche che vuole un’auto grande, di rappresentanza, con cui viaggiare comodi e con cui togliersi anche qualche soddisfazione in termini di pura soddisfazione di guida.

 

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