BYD continua la sua crescita in Italia e dopo aver svelato Atto 3, alcuni mesi fa, ora porta sul mercato del Bel Paese anche la compatta Dolphin e la berlina di alta gamma Seal. Come anticipato, non è la prima volta che mi trovo a provare vetture di questo marchio e, in occasione di un evento all’interno del capoluogo lombardo, ho potuto assaggiare brevemente le novità del marchio con due piccoli test drive che sicuramente verranno ripresi successivamente non appena le vetture saranno disponibili per una prova estesa.
Prima di definire i due modelli è necessario riassumere brevemente l’offerta elettrica del marchio con le relative configurazioni e prezzi. La gamma prevede quattro modelli, tutti mossi da propulsori elettrici, destinati ad inserirsi sia nel mercato dei SUV sia in quello delle berline. La Dolphin è la proposta più compatta, B-SUV, seguita dalla Atto 3, C-SUV, e dalla berlina di segmento D Seal. La Han chiude il pacchetto proponendosi come berlina di alta gamma di segmento E.
Per una maggiore chiarezza, tra i B-SUV troviamo come concorrenti diretti Fiat 600e, Jeep Avenger e Hyundai Kona elettrica, mentre tra i C-SUV sono presenti Mercedes EQA, Volkswagen ID.4 e Volvo XC/C 40. Il panorama delle berline elettriche di segmento D offre prevede, sicuramente, la presenza di Tesla Model 3 e Mercedes EQC, mentre nel segmento E troviamo le ammiraglie.
La tecnologia di BYD
Alla base delle vetture di casa BYD troviamo la e-Platform 3.0, ovvero una piattaforma progettata con l'obiettivo di offrire notevoli vantaggi in termini di sicurezza, prestazioni e efficienza, ponendo l'integrazione come elemento chiave. Le caratteristiche principali di questa piattaforma includono la batteria Blade, il primo gruppo motopropulsore elettrico al mondo 8-in-1 prodotto in serie e una pompa di calore ad alta efficienza.
La batteria lamellare è uno dei veri fiori all’occhiello del brand, complice un grado di sicurezza superiore alla media (soprattutto nei test di penetrazione e deformazione) e un’efficienza maggiore a tutto vantaggio dell’automobilista. La struttura della Blade battery offre una densità superiore a parità di dimensioni e, di conseguenza, una maggiore autonomia in uno spazio limitato.
Il sistema elettrico 8-in-1 integra diversi componenti chiave, come l'unità di controllo del veicolo, il sistema di gestione della batteria, l'unità di distribuzione dell'energia, il motore di trazione, il controller del motore, la trasmissione, l’alternatore DC-DC e il caricabatterie di bordo. Questa integrazione profonda garantisce un'efficienza del sistema pari all'89% e gestisce sia le funzioni di guida che di frenata, grazie a un controller avanzato del powertrain che assicura una risposta rapida e sfrutta appieno i motori elettrici.
La piattaforma di BYD con le sue integrazioni assicura un livello di sicurezza elevato e, nelle vetture attualmente in commercio in Italia, è riuscita a ottenere la prestigiosa qualifica delle 5 stelle EuroNCAP.
BYD Dolphin
Lunga 4,29 metri e con un passo di 2,70 metri, BYD Dolphin è la proposta più compatta e destinata quindi all'ambito urbano. A spingerla, un motore sincrono a magneti permanenti da 150 kW, 204 CV e 290 Nm di coppia massima, per uno scatto da 0 a 100 km/h in 7 secondi. A listino, però, sono disponibili due ulteriori versioni, da 97 CV e 176 CV. In occasione della presentazione, ho potuto fare un primo contatto con la versione più prestazionale.
Allestimento | Batteria | Autonomia | Cavalli (kW) | Ricarica | Prezzo |
Active | 44 kWh | 340 km | 95 (70) | 7 kW AC, 60 kW DC | 30.790 euro |
Boost | 44 kWh | 310 km | 176 (130) | 7 kW AC, 60 kW DC | 31.490 euro |
Comfort | 60 kWh | 427 km | 204 (150) | 11 kW AC, 88 kW DC | 35.490 euro |
Design | 60 kWh | 427 km | 204 (150) | 11 kW AC, 88 kW DC | 37.490 euro |
Il modello destinato al segmento B segue il linguaggio stilistico "Ocean Aesthetics” del marchio con forme aggraziate ed eleganti volte a richiamare proprio quelle di un delfino. Il frontale beneficia quindi di linee morbide e la calandra chiusa, tipica delle elettriche, impreziosisce il design. Gli sbalzi sono ridotti all'osso e le fiancate attraversate da importanti nervature, utili a trasmettere un po' più carattere alla vettura. La capacità del baule è di 345 litri nella configurazione standard, che diventano 1.310 litri con la panchetta abbattuta; un valore non estremo, anche se è comprensibile il desiderio di BYD di favorire l'abitabilità di bordo vista la natura della vettura.
L'abitacolo di Dolphin ricorda, vagamente, quello di Atto 3 con un giusto mix di materiali e forme sinuose. Sulla sezione centrale della plancia troneggia un display flottante ruotabile da 12,5", abbinato ad uno più compatto posto direttamente dietro al volante. Mentre il primo appare fin da subito pratico e utilizzabile al meglio in base ai contenuti riprodotti, il secondo ricorda lontanamente il display degli scooter, con informazioni limitate e cornici spesse, e poteva essere realizzato con maggior cura. Per ricaricare lo smartphone è presente una piastra a induzione nel tunnel centrale e, in aggiunga, due porte USB-C.
Come va? Ho provato BYD Dolphin in un percorso prettamente cittadino e l'elettrica cinese si è comportata egregiamente; lo spunto è ottimo, anche divertente, con un buon bilanciamento dello sterzo. Assente la modalità one-pedal, ma nonostante questo i consumi sono misurati e quasi in linea con quelli dichiarati. La posizione di guida è comoda e i sedili avvolgenti e morbidi assicurano un elevato comfort.
Il prezzo di BYD Dolphin parte da 30.790 euro per la versione da 97 cavalli e arriva a 37.490 euro per quella da 204 cavalli con batteria da 60 kWh. Difficile, con una prova così limitata, fare un vero paragone rispetto al mercato attuale ma considerata la ricca dotazione, la sicurezza alla guida e le prestazioni, credo possa diventare una valida alleata da città.
BYD Seal
La berlina elettrica cinese BYD Seal, con una lunghezza di 4,80 metri, si configura come una diretta rivale della più famosa Tesla Model 3. Come la sua controparte americana, la BYD Seal è disponibile in versione a trazione posteriore, con un singolo motore da 313 CV, o in versione integrale, con un doppio motore per un totale di 530 cavalli. Lo scatto da 0-100 km/h è di 5,9 secondi per la versione base e di 3,8s in quella AWD. Analogamente alla Dolphin, ho avuto la possibilità di provare la versione più potente per un breve test drive di circa un'ora.
Versione | Batteria | Autonomia | Potenza (kW) | Ricarica | Prezzo |
Design | 82.5 kWh | 570 km | 313 (230) | 11 kW AC, 150 kW DC | 46.890 euro |
Excellence AWD | 82.5 kWh | 520 km | 530 (390) | 11 kW AC, 150 kW DC | 49.390 euro |
Esteticamente BYD Seal mi piace e ricorda, vagamente, alcuni stilemi di altri brand tedeschi; sarà magari un'impressione errata, ma tanto sul frontale quanto sul posteriore noto alcuni richiami con i più blasonati brand teutonici. Al netto di questo o forse proprio a causa di questo, Seal appare come una berlina "molto occidentale" e anche discretamente aerodinamica, con un coefficiente aerodinamico Cx davvero contenuto, pari a 0,22.
Il cofano anteriore è basso e presenta un originale motivo "a X" sul paraurti, mentre la fiancata vanta maniglie delle portiere a scomparsa direttamente nella carrozzeria. I fanali posteriori sono collegati tra loro con uno stop "coast-to-coast", e la coda corta dona all'auto un aspetto quasi da coupé. La visibilità posteriore non è il massimo ma fortunatamente è presente una ricca suite di sensori e telecamere che vengono in soccorso in queste situazioni.
L'interno dell'auto è ben curato, con sedili avvolgenti e morbidi; anche lo spazio per la testa e le gambe dei passeggeri posteriori è adeguato, ma a causa del pavimento rialzato, l'angolo delle ginocchia non è molto contenuto. Il bagagliaio posteriore della BYD Seal offre una capacità di 400 litri, una cifra modesta per una berlina di 4,80 metri; inaggiunta, però, è presente un vano anteriore da 53 litri utile per riporre i cavi di ricarica.
Sulla plancia domina un enorme display da 15,6", ruotabile di 90° per agevolare la visualizzazione sia in orizzontale che in verticale, ricco di impostazioni e funzioni. Il sistema di navigazione è completo, preciso e molto reattivo. Android Auto e CarPlay sono wireless e a bordo della vettura sono presenti due piastre a induzione e quattro porte USB-C per offrire il massimo agli occupanti. Migliorabile, invece, il cruscotto digitale da 10,25" che presenta cornici spesse e una configurazione limitata.
La potenza di 530 cavalli è consistente e ben espressa dalla vettura; i numeri sono notevoli ma, nonostante questo, Seal è sicuramente un'auto che predilige il comfort alla velocità. Mi ha convinto il sistema di frenata, anche rigenerativa, ma è assente la modalità "one-pedal" che permette di ridurre al minimo l'uso del pedale del freno.
Prezzo? BYD Seal AWD ha un prezzo interessante: a partire da 49.390 euro. Una cifra giustificabile dalla vettura, dalla dotazione, dalla sicurezza e soprattutto dalla generosa garanzia di sei anni o 150.000 km.