Nel primo mese dalla sua apertura il 3 giugno, la piattaforma per la prenotazione dell'Ecobonus 2024 ha visto un'ampia adesione. Secondo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al 2 luglio, le prenotazioni ammesse all'incentivo per l'acquisto di auto a basse emissioni ammontavano a 118.015, utilizzando quasi 421 milioni di euro dei fondi disponibili, pari al 61% del totale.
La maggior parte delle richieste, l'84%, proviene da persone fisiche, mentre il resto da persone giuridiche. I dati forniti da Invitalia rivelano che il 79% delle richieste ha incluso la rottamazione di un vecchio veicolo, con il 44% di queste auto tra le classi Euro 0 e Euro 3. Circa il 26,7% dei richiedenti ha un Isee inferiore ai 30 mila euro.
Grande interesse ha suscitato l'incentivo per le auto con emissioni tra 0 e 20 g/km di CO2, con un "rush" di prenotazioni che ha esaurito i fondi disponibili, oltre 200 milioni di euro, in meno di nove ore dal lancio della piattaforma. Questo segmento ha visto il 39% delle richieste include una rottamazione, principalmente di veicoli tra Euro 0 e Euro 3. Il 61,7% delle richieste per veicoli elettrici è stato effettuato da persone fisiche, con il 25,9% di queste da soggetti con un basso Isee. Il 90% delle prenotazioni da persone giuridiche è stato invece realizzato da imprese di autonoleggio.
Infine, il cosiddetto bonus retrofit, dedicato all'installazione di impianti a Gpl o metano, ha suscitato notevole interesse. Solo due giorni dopo la sua apertura, si sono registrate 1.719 prenotazioni, pari a 690.400 euro, con la quasi totalità relativa a impianti Gpl.
A giudicare dai numeri, sembra che la maggior parte degli incentivi sia stata usata correttamente e anche per rottamare vetture inquinanti. Ora la parola resta al governo e la speranza è che possa arrivare un nuovo tesoretto per accontentare anche quei cittadini privati che sono rimasti "a bocca asciutta".