BMW sta pensando di passare alla vendita diretta

BMW pensa di passare alla vendita diretta on line, facendo fuori le concessionarie. Il cambio previsto anche per il marchio MINI

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a cura di Florinda Maraschi

BMW e MINI presto passeranno alla vendita diretta? Prendendo forse ispirazione dalle case automobilistiche più recenti, come Tesla, Lucid e Rivian, il marchio bavarese sta valutando di adottare il metodo di vendita diretta, eliminando la figura del concessionario. Questo però per il mercato Europeo e non per quello degli Stati Uniti.

I tre marchi sopracitati, da sempre, vendono le loro autovetture on line direttamente al consumatore, anziché utilizzando una rete di vendita ufficiale. Inizialmente la scelta non è stata presa bene dai consumatori, si trattava di una grossa novità, ma chi ha scelto questi marchi, alla fine ha apprezzato anche l’esperienza di acquisto.

Il CFO (
chief financial officer) di BMW Nicolas Peter, ha recentemente rivelato ad un giornale tedesco, che il marchio sta seriamente valutando il passaggio alle vendite dirette.
"Vogliamo dare ai clienti l'opportunità di ordinare direttamente da noi", ha affermat0 Peter. Questo varrebbe anche per i veicoli a marchio Mini. Le previsioni sarebbero di passare alla vendita diretta nel 2024 per il marchio Mini e nel 2026 per il marchio BMW

L’obiettivo delle Aziende è quello di ridurre la distanza tra la Casa madre e l’automobilista, per fidelizzare maggiormente il cliente ma anche perché comporterebbe un bel risparmio per i produttori, che non dovrebbero riconoscere una percentuale di vendita al concessionario.

Questo significherebbe un drastico cambiamento per le concessionarie, e il passaggio potrebbe non essere così semplice. Ad esempio, in Italia, lo scorso agosto, nel decreto Infrastrutture, è stata introdotta una norma che vincola a una durata di cinque anni, i contratti di distribuzione e vendita tra Casa automobilistica e concessionari. L’Unione Europea, sembra invece andare nella direzione opposta tramite un nuovo regolamento, che va  a vantaggio della libera concorrenza.

Negli Stati Uniti invece Tesla ha combattuto per anni le leggi sul franchising; a volte sono state trovate soluzioni alternative. Una cosa è certa: le case automobilistiche si stanno rendendo conto del fatto che i metodi di acquisto dei clienti stanno cambiando rapidamente, in parte a causa della pandemia e del lockdown.

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