BMW, BYD, Geely e SAIC fanno ricorso contro i dazi UE

BMW si unisce ai produttori cinesi in causa presso la Corte di Giustizia UE contro dazi del 20,7% sulle elettriche made in China

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a cura di Tommaso Marcoli

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BMW ha presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) contro i dazi imposti dall'UE sui veicoli elettrici prodotti in Cina. La casa automobilistica tedesca si unisce così ai produttori cinesi BYD, Geely e SAIC nel contestare le tariffe, che per BMW ammontano al 20,7%.

La decisione di BMW di sfidare i dazi evidenzia le crescenti tensioni commerciali tra l'UE e la Cina nel settore automotive. L'azienda, che produce in Cina i modelli elettrici Mini Cooper e Mini Aceman, ha depositato il ricorso presso il Tribunale generale della CGUE martedì, un giorno prima della scadenza per la presentazione delle impugnazioni.

Il contenzioso legale potrebbe avere implicazioni significative per il mercato europeo dei veicoli elettrici e per le strategie di produzione delle case automobilistiche. I procedimenti presso il Tribunale generale durano in media 18 mesi e le sentenze possono essere impugnate. La mossa di BMW sottolinea l'importanza della produzione in Cina per i costruttori europei e la loro preoccupazione per l'impatto dei dazi sulla competitività nel mercato dei veicoli elettrici.

La vicenda dei dazi sulle auto elettriche cinesi si inserisce in un contesto più ampio di relazioni commerciali tra Unione Europea e Cina, che hanno radici profonde nella storia economica recente.  L'industria automobilistica cinese ha compiuto passi da gigante negli ultimi due decenni. Da semplice assemblatore di veicoli per marchi occidentali, è diventata un concorrente formidabile nel mercato globale, in particolare nel segmento dei veicoli elettrici. Questo sviluppo ha suscitato preoccupazioni in Europa, dove l'industria automotive rappresenta un pilastro economico fondamentale.

La decisione di BMW di produrre veicoli elettrici in Cina non è un caso isolato. Molte case automobilistiche europee hanno stabilito joint ventures e impianti produttivi in Cina negli ultimi decenni, attratte dal vasto mercato interno e dai costi di produzione competitivi. Questa strategia, ora messa in discussione dai dazi, riflette la complessa interconnessione delle catene di approvvigionamento globali nel settore automobilistico.

In conclusione, la disputa sui dazi rappresenta un capitolo cruciale nella storia delle relazioni economiche tra Europa e Cina, con potenziali ripercussioni significative sul futuro dell'industria automobilistica globale e sulla transizione verso la mobilità elettrica.

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