Sono ormai più di 3 giorni che il canale di Suez è bloccato a causa della nave cargo Ever Given che si è incastrata di traverso, e ogni giorno che passa senza che la situazione si risolva impatta negativamente sulla circolazione delle merci a livello mondiale.
Alcuni produttori di automobili sono già preoccupati sul possibile impatto che questo ritardo avrà sulle consegne delle proprie auto, a causa dell’ingorgo creatosi che coinvolge alcune navi che trasportano pezzi necessari all’assemblaggio, se non addirittura auto intere: bloccate nel canale di Suez abbiamo già la Morning Star e la Hoegh London, mentre la Grand Pavo ha lasciato da poco la fabbrica Toyota di Nagoya, in Giappone, e sta andando verso il canale di Suez; stesso discorso per la Sunrise Ace, che ha da poco lasciato il porto di Nakanoseki, vicino al polo di produzione Mazda dove si realizzano i modelli Mazda 3, CX-5 e 6.
In un periodo difficile per il mercato automobilistico come questo, avere dei ritardi sulle consegne di auto e materiali necessari all’assemblaggio rischia di diventare un problema ancora più grave. Se sommiamo questi ritardi, alla scarsità di chip disponibili sul mercato, il quadro della situazione diventa sempre più nero: molti clienti rischiano di dover attendere diverse settimane in più rispetto a quanto previsto, per ricevere la propria auto.
Un portavoce di Kia ha affermato che la compagnia ha già fatto il punto della situazione per quanto riguarda i ritardi, per il momento la compagnia coreana è tranquilla in merito alla quantità di materiali stockati che ha a disposizione, per cui non si prevedono particolari ritardi almeno su questo fronte. Altre realtà come Mazda, Suzuki e Hyundai, stanno facendo il punto della situazione per capire se questo inconveniente rallenterà l’approvvigionamento di materiali e soprattutto, viste le ultime tendenze del mercato, di batterie destinate ai veicoli elettrici e ibridi plug-in.