Il futuro delle auto a benzina e diesel in Europa potrebbe essere meno incerto di quanto precedentemente ipotizzato, con l'Unione Europea che sta considerando un possibile slittamento del divieto di produzione entro il 2035. Questa prospettiva è stata sollevata dopo le recenti dichiarazioni della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha indicato il 2026 come il momento in cui potrebbe essere rivista la decisione attuale.
Secondo von der Leyen, attualmente le norme prevedono che le emissioni delle auto dovrebbero essere ridotte a zero entro il 2035. Tuttavia, la revisione del 2026 potrebbe consentire una maggiore flessibilità rispetto alla tecnologia e alle preferenze dei consumatori, così come alle esigenze dell'industria automobilistica.
Queste parole arrivano in un contesto in cui l'industria europea mostra resistenza nel passaggio verso i veicoli elettrici. Tra il 2015 e oggi, il prezzo medio delle auto elettriche a batteria è aumentato del 39% in Europa, con un notevole divario rispetto alla concorrenza cinese nel segmento delle utilitarie. Le case automobilistiche europee hanno mostrato una preferenza per i modelli a benzina e diesel, lanciando meno veicoli elettrici nel segmento delle auto più piccole rispetto ai segmenti dei SUV e delle auto di lusso.
La situazione potrebbe aggravarsi nel 2024, con un numero limitato di modelli elettrici accessibili sul mercato europeo. Questi dati sollevano interrogativi sul potenziale impatto sociale ed economico del divieto anticipato sulle auto a combustione. Mentre la transizione verso veicoli più puliti è un obiettivo importante per la riduzione delle emissioni, sembra che l'Europa debba bilanciare la sua ambizione ambientale con la realtà economica e sociale dei suoi cittadini e delle sue industrie automobilistiche.