La Commissione europea dà il via libera agli aiuti di Stato comuni per una cifra di ben 2,9 miliardi di euro da destinare al settore delle batterie, e pertanto al sostegno della ricerca e dell’innovazione. Non a caso, i fondi stanziati saranno necessari per finanziare 42 imprese coinvolte in 46 progetti di ricerca, sviluppo e innovazione in dodici Paesi dell'Unione Europea. Il piano, denominato European Battery Innovation, vede la partecipazione di numerosi Stati, quali Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia. Non manca tuttavia l'Italia che vanta la presenza di numerose aziende.
Per queste enormi sfide di innovazione per l'economia europea, i rischi possono essere troppo grandi per un solo Stato membro o una sola società. Quindi, ha senso che i governi europei si uniscano per sostenere l'industria nello sviluppo di batterie più innovative e sostenibili, ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Ue, Margrete Vestager.
La produzione di batterie e il conseguente smaltimento a "fine vita" è sicuramente uno dei punti fondamentali su cui molte aziende punteranno al fine di ottimizzare i propri progetti. I dodici Paesi potranno pertanto erogare finanziamenti fino a 2,9 miliardi di euro, che dovrebbero conseguentemente sbloccare altri 9 miliardi di investimenti privati suddivisi tra industria dell'auto, produttori di batterie e imprese specializzate in riciclo. Nel dettaglio, il piano interesserà l'intera catena del valore delle batterie, prestando attenzione alla sostenibilità in tutte le fasi, a partire dunque dall'estrazione delle materie prime fino al loro riciclaggio e smaltimento all'insegna dell'economia circolare.
L'Unione Europea è già diventata un polo di attrazione degli investimenti nel settore, nel 2019 eravamo a 60 miliardi di euro, il triplo della Cina, ha spiegato il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic, sottolineando tuttavia che con tale iniziativa l'Europa punta inevitabilmente a diventare leader nella produzione della prossima generazione di batterie.
Come accennato, sono 42 le realtà industriali, tra piccole e medie imprese e start-up che contribuiranno al progetto, destinato a completarsi entro il 2028. I protagonisti, per metà con sede in Italia, lavoreranno a stretto contatto gli uni con gli altri e con oltre 150 partner esterni tra università e organizzazioni di ricerca di tutta Europa. Nel dettaglio, le aree di cooperazione sono quattro, ovvero materie prime e materiali avanzati, elementi di batteria, sistemi a batteria ed infine riciclaggio e sostenibilità. Nella prima area non passa inosservata la presenza delle italiane Green Energy Storage, Fluorsid, Italmatch Chemicals e Solvay Italia. Nella seconda spicca FCA Italy, Green Energy Storage, Midac, Tesla, Northvolt. Nella terza sono presenti le italiane Endurance, Enel X, FCA, Fiamm, BMW, Rimac e Tesla. Infine la quarta area vede la presenza, per l’Italia, di Enel X, Engitec, Fiamm, Italmatch Chemicals e Tesla. Inevitabilmente, quelli citati sono solamente alcuni dei grandi protagonisti del piano.
La mobilità elettrica è in continua crescita. A tal proposito vi proponiamo di leggere il libro "Le batterie al litio nella trazione elettrica e ibrida" disponibile su Amazon.