Muoversi in auto nelle città italiane richiede sempre più attenzione visto il gran numero di telecamere installate un po' ovunque per tenere il traffico sotto controllo: uno dei metodi più diffusi negli ultimi anni è quello delle ZTL - zone a traffico limitato, regolate in ingresso e in uscita tramite delle telecamere che verificano che il veicolo che accede alla ZTL sia effettivamente autorizzato a farlo. A complicare ulteriormente la situazione ci si mettono le case automobilistiche, che negli ultimi anni hanno portato sul mercato diverse motorizzazioni ibride, ma date le profonde differenze tra le varie tipologie di ibrido disponibili non è sempre facile capire se le auto ibride sono autorizzate ad accedere alle ZTL; in questo articolo andremo ad analizzare più nel dettaglio le regole di accesso di alcune delle ZTL più grandi che abbiamo in Italia e andremo a vedere quale dicitura deve essere riportata sul libretto di circolazione delle auto ibride per far sì che sia consentito l'accesso nelle zone a traffico limitato.
ZTL in Italia
Le zone a traffico limitato in Italia sono sempre più diffuse: ben 110 capoluoghi di provincia in Italia hanno predisposto una ZTL regolata da telecamere al fine di ridurre il traffico nelle zone centrali, spesso non più adatte ad accogliere il traffico dei veicoli moderni, le cui dimensioni sono in costante crescita. Le ZTL sono un valido strumento per combattere l'inquinamento nei centri abitati ma le regole imposte sono ad oggi molto frammentate e possono indurre all'errore, anche in buona fede, ed è importantissimo verificare le regole di una specifica ZTL qualora si avesse la necessità di accedervi. Roma e Milano, da questo punto di vista, sono le prime della classe, con diverse ZTL molto estese e dalle regole sufficientemente ferree.
A Roma sono presenti sostanzialmente 3 ZTL, una dedicata al centro storico, una per l'Anello ferroviario e una definita Fascia verde, ognuna con limitazioni e orari specifici: a differenza di quella di Milano però, la ZTL di Roma non consente l'accesso gratuito ai veicoli ibridi, ma in questo caso è possibile acquistare un permesso specifico dalla validità di 5 anni, con prezzo variabile in base all'Isee familiare.
Tra le zone a traffico limitato più estese in Italia bisogna segnalare senza dubbio quelle di Milano, fondamentalmente sovrapposte l'una all'altra: più internamente abbiamo Area C, che racchiude il centro di Milano e restringe l'accesso a specifiche categorie di veicoli, prevedendo comunque un pagamento per l'accesso. Più ampia e più permissiva è invece Area B, idea nata nel 2018 ed entrata in vigore nel 2022: in questo caso non è un ticket da pagare, la ZTL di Area B racchiude quasi l'intera superficie del comune di Milano e vieta l'accesso a determinate categorie di veicoli ritenuti troppo inquinanti.
A Milano la ZTL Area C consente l'accesso alle auto ibride previa la registrazione della targa e la richiesta del permesso: per rientrare in questa categoria bisogna però essere alla guida di un'auto ibrida con emissioni di CO2 inferiori ai 100 g/km.
Dal punto di vista statistico, il dato è decisamente a sfavore delle auto ibride: prendendo in esame le 110 ZTL attive in altrettanti capoluoghi di provincia in Italia, solo nel 25.4% dei casi - 1 volta su 4 - alle auto ibride è consentito l'accesso gratuito alla ZTL come avviene con le auto elettriche, e in tutti i casi è necessario registrare la targa e richiedere il permesso specifico. Tra le città dove l'accesso in ZTL è consentito alle auto ibride abbiamo Andria, Arezzo, Bari, Bologna, Bolzano, Caserta, Catania, Chieti, Cremona, Foggia, Forlì, Frosinone, Macerata, Mantova, Massa, Messina, Napoli, Palermo, Parma, Pesaro, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Salerno, Sassari, Terni e Torino.
Ogni città può avere regole specifiche per cui è bene verificare accuratamente prima di accedere ad una ZTL: ad esempio a Terni per accedere gratuitamente è necessario avere un'auto ibrida immatricolata dal 2014 in avanti, con emissioni di CO2 pari o inferiori a 120 g/km, mentre a Torino l'immatricolazione deve essere avvenuta dal 2015 in avanti e il limite di emissioni è di 110 g/km. Piccole differenze che però possono tradursi in una multa oppure no.
Come si riconoscono le auto ibride?
Per sapere se la propria auto è ibrida oppure no, è sufficiente dare un'occhiata alla carta di circolazione del veicolo: nel foglio 2 del libretto bisogna individuare il campo P.3, dove viene riportata la parola "Ibrido" quando necessario, mentre sul foglio 3 si riporta un'ulteriore specifica sul tipo di alimentazione del motore termico, benzina o diesel.
Questa distinzione è importante perché esistono alcuni casi in cui a un'auto ibrida è consentito l'accesso in ZTL solo se alimentata a benzina, e non a gasolio.
Come anticipato in apertura, sul mercato si trovano tante tipologie di motore definito "ibrido" ma non tutte sono necessariamente autorizzate all'accesso in ZTL, bisogna verificare il singolo caso: quasi sempre il limite è imposto in base alle emissioni di CO2 dell'auto, quindi non importa che guidiate una plug-in hybrid o un ibrido leggero - quelli definiti "mild hybrid", se le emissioni di CO2 rientrano nel limite consentito e sul libretto nel campo "P.3" è riportata la parola "ibrido", l'accesso dovrebbe essere consentito. Per sapere la quantità di CO2 emessa dalla propria auto, ancora una volta si può fare affidamento sulla carta di circolazione: nel foglio 2 alla voce V.7 sarà riportato proprio il dato dei grammi di CO2 emessi dal tubo di scappamento per percorrere 1 km.
In ogni caso è sempre bene verificare a fondo le regole specifiche di ogni ZTL a cui si vuole accedere, per evitare di incorrere in sanzioni.
Un esempio? La bella Lynk & Co. 01, il SUV plug-in hybrid disponibile in abbonamento mensile, è dotato di un motore a benzina e di un motore elettrico con il quale può viaggiare per ben 70 km senza necessità di bruciare benzina: sulla carta di circolazione della Lynk & Co 01, alla voce V.7 è riportato il dato di 24 g/km di CO2, e ciò significa che l'auto può accedere senza problemi alle zone a traffico limitato che impongono un limite di emissioni di CO2, limite che solitamente è fissato intorno ai 100 g per chilometro.
ZTL e sanzioni
Entrare in una ZTL senza autorizzazione comporta una sanzione economica variabile tra gli 83 e i 332 euro, come stabilito dal Codice della Strada, ma è importantissimo segnalare che una multa presa in ZTL non comporterà mai la perdita di punti sulla patente.
Qualora si pagasse la multa entro 60 giorni dalla notifica si pagherà il minimo della cifra prevista, mentre superati i 60 giorni dalla notifica la cifra richiesta sale a 166 €, pari alla metà della multa massima che si può ricevere in caso di infrazioni più gravi. Inoltre ricordiamo che la multa deve arrivare a casa entro 90 giorni dall'invio della raccomandata relativa alla contravvenzione.