Auto elettriche: perché la rivoluzione sarà più lenta?

La transizione continuerà ad attraversare periodi di volatilità e imprevedibilità. Ed è normale così. Ecco perché

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a cura di Tommaso Marcoli

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Nonostante il clima di incertezza, le vendite di veicoli elettrici (EV) negli Stati Uniti hanno raggiunto il traguardo di 1,2 milioni di unità entro la fine del 2024, segnando un incremento rispetto al milione di vendite registrato l'anno precedente. Sebbene la quota di mercato proiettata sia stata rivista al ribasso dal 12% al 9%, si assiste ancora a una crescita sostanziale.

Questi dati emergono da una recente analisi di JD Power, che sottolinea come la fase attuale possa essere considerata "il caotico mezzo" dell'evoluzione dei veicoli elettrici. Ciò si verifica in un periodo in cui i produttori di auto stanno ridefinendo i loro piani di produzione, attribuendo maggiore importanza a una gamma più variegata di veicoli, inclusi ibridi e plug-in hybrid (PHEV). Tali strategie potrebbero determinare un futuro di crescita potenziale nel settore nonostante la frenata iniziale.

L'analisi di JD Power rivela che sono stati venduti 35.000 veicoli elettrici a batteria in più nei primi sette mesi del 2024 rispetto all'anno precedente, includendo ibridi e PHEV. Questo dato indica una crescente accettazione dei veicoli elettrici, benché non sostituiscano completamente quelli a combustione interna come alcuni avevano previsto. Forse con troppo ottimismo.

Più care, più svalutate

Il prezzo medio per un'auto elettrica registrato a luglio del 2024 ammontava a 56.520 dollari, un valore notevolmente superiore rispetto ai 48.401 dollari delle auto a benzina. Questa differenza di costo, unita a una diffusa "ansia da autonomia", spiega l'orientamento di molti consumatori verso gli ibridi, che offrono una soluzione temporanea alla necessità di una maggiore "sicurezza" - in termini di autonomia e velocità di rifornimento - percepita.

Il fenomeno dell'apprezzamento dei veicoli ibridi come alternativa ai modelli puramente elettrici rimarca la tendenza dei consumatori a cercare soluzioni più immediate e accessibili. Nonostante le critiche degli ambientalisti, per molti l'ibrido rappresenta una soluzione pratica alle sfide attuali di prezzo e infrastruttura di ricarica.

“L'ibrido è ad oggi la soluzione preferita dagli automobilisti, perché più pratico”

Non mancano tuttavia le sfide, soprattutto riguardo al deprezzamento delle auto elettriche sul mercato dell'usato e l'inadeguatezza dell'esperienza di ricarica per molti utenti. Una ricerca della George Washington University ha messo in luce il rapido deprezzamento degli EV più vecchi, con alcuni modelli che perdono fino al 50% del loro valore di rivendita in un solo anno, sebbene i modelli più recenti con maggior autonomia stiano iniziando a mantenere meglio il loro valore.

Mancano le colonnine

Le infrastrutture di ricarica rappresentano ancora un grosso ostacolo, in particolar modo per chi non dispone di una soluzione di ricarica domestica e deve affidarsi a stazioni di ricarica pubbliche spesso inadeguate. Tuttavia, le prospettive di miglioramento sono in vista con gli investimenti continui dell'amministrazione Biden nel potenziamento della rete di ricarica pubblica.

La presenza dominante di Tesla nel mercato continua a influenzare significativamente il settore dei veicoli elettrici, ma l'emergere di modelli competitivi da parte di altri costruttori potrebbe presto modificare questo scenario. L'introduzione nel mercato di opzioni più economiche da parte di marchi come Chevrolet, Hyundai e Kia, e l'annuncio di future offerte più accessibili da parte di marchi premium come Rivian, potrebbero catalizzare ulteriormente la crescita delle vendite degli EV.

Il percorso verso l'adozione globale dei veicoli elettrici appare ancora costellato di incertezze e sfide, ma le proiezioni e le strategie in atto suggeriscono una lenta ma inesorabile transizione verso una mobilità più sostenibile.

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