Auto elettriche: l'Europa è in affanno sulla transizione. Cosa succede ora?

L'Europa ripensa il futuro dell'auto: politiche incoerenti e obiettivi troppo ambiziosi per le vendite di veicoli elettrici mettono in crisi i costruttori.

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a cura di Tommaso Marcoli

Editor

 

L'azienda automobilistica Volvo Cars ha annunciato di voler rivedere il suo obiettivo di vendere solo veicoli elettrici entro il 2030, riflettendo le difficoltà che il settore automotive europeo sta affrontando nella transizione all'elettrico. La decisione arriva in un momento di rallentamento delle vendite di auto elettriche in Europa nel 2024.

 

Volvo era stata tra le prime case automobilistiche a fissare un target del 100% di vendite di veicoli elettrici entro il 2030, seguita da altri marchi come Mercedes-Benz e Renault. Tuttavia, le sfide economiche di inizio 2024 e la saturazione del mercato dei primi utilizzatori hanno portato a un notevole rallentamento della crescita. Le vendite di auto ibride hanno iniziato ad aumentare, con i consumatori alla ricerca di opzioni più pulite ma più accessibili.

Gli obiettivi di elettrificazione da parte dei costruttori di auto sono stati tutti ridimensionati dall'andamento del mercato.

L'IBRIDO AVANZA

Secondo l'Associazione Europea dei Costruttori di Automobili (ACEA), a luglio 2024 la quota di mercato totale delle auto ibride ha raggiunto il 32%, in aumento del 6,5% su base annua. Le ibride leggere sono state l'unica tecnologia elettrificata a registrare una crescita, spingendo le case automobilistiche ad ampliare le loro gamme di prodotti in questa direzione.

Questo generale ritorno a tecnologie più datate non significa necessariamente che l'entusiasmo per i veicoli elettrici a batteria stia svanendo in Europa. Piuttosto, riflette una fase di assestamento del mercato e la necessità per le aziende di adattare le proprie strategie a una transizione che sta richiedendo più tempo del previsto.

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