Il tanto atteso bonus ISEE sull'acquisto di un'auto elettrica è destinato a rimanere un miraggio ancora per molti mesi e forse fino al prossimo anno. Lo ha confermato il deputato dei 5 Stelle Giuseppe Chiazzese specificando che la norma è stata bloccata a causa della burocrazia. Nello specifico, mancava ogni riferimento al credito d'imposta per i concessionari. In altre parole le case produttrici avreebbero dovuto accollarsi l'intero onere degli sconti. Solo da questa precisazione, viene da chiedersi chi scriva le leggi in Italia...
Per fortuna il punto chiave dell'intera agevolazione economica non sembra destinato a vedere modifiche. Ricordiamo che si tratta di uno sconto del 40% sul prezzo di un'auto elettrica sotto i 30.000 Euro IVA esclusa e con potenza massima di 150 Kw. In questa categoria le offerte stanno aumentando e bastano due esempi come FIAT 500 e Dacia Spring a dimostrarlo. Per usufruire degli sconti, l'unico requisito è avere un indicatore ISEE (cioé il nostro reddito complessivo annuo) inferiore ai 30.000 Euro. Inutile dire che erano in tanti, e lo saranno per molti mesi, ad aspettare con ansia l'arrivo di questo provvedimento.
Purtroppo ci sarà da aspettare e neanche poco: l'intero testo dovrà essere aggiornato, corretto e approvato per includere il credito d'imposta. A meno che venga realizzato in tempi record un nuovo emendamento dedicato esclusivamente ai rimborsi per i concessionari, come ha lasciato intendere lo stesso Chiazzese. Ma sappiamo che, soprattutto nel caso di aiuti economici ai cittadini, i tempi della burocrazia sono tutt'altro che rapidi (basti pensare alle banche fallite e ai relativi rimborsi). Nel frattempo, chi è intenzionato ad acquistare un'auto elettrica farebbe meglio a compiere une ricerca dettagliata sulle agevolazioni delle varie marche.
Considerando i possibili anticipi nelle regole di circolazione a livello europeo, sconti e incentivi saranno sempre più numerosi con il passare dei mesi. Nel frattempo, se il bonus ISEE venisse davvero approvato qualcosa potrebbe davvero cambiare nella diffusione dell'elettrico in Italia. Ma è meglio non sperare in accelerazioni improvvise: come buona parte delle auto circolanti in Italia, il nostro governo è alimentato a Diesel (e nemmeno Turbo).
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