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a cura di Valentina Acri

I grandi colossi come Uber e Ikea si uniscono a 28 aziende e organizzazioni per chiedere che tutte le nuove auto e furgoni aziendali siano a emissioni zero entro il 2030. Come parte dell'iniziativa Greening Corporate Fleets, secondo le associazioni, la Commissione europea dovrebbe prendere in considerazione gli obiettivi di elettrificazione anche per auto aziendali.

Le aziende leader con grandi flotte di auto si impegnano a diventare leader nell'elettrificazione e nel clima. Ora chiedono alla presidente Von der Leyen di garantire che tutte le nuove auto aziendali siano elettriche entro il 2030. Per troppo tempo, le auto aziendali non sono state all'ordine del giorno dell'Europa. Questo deve cambiare. La Commissione europea dovrebbe riconoscere il grande potenziale dell'elettrificazione delle flotte non solo per il clima ma anche per i suoi cittadini, in quanto porterà sul mercato veicoli elettrici di seconda mano a prezzi accessibili, ha commentato Stef Cornelis, direttore delle flotte elettriche di Transport&Environment.

Nello specifico, dunque, 30 società tra cui Uber, Ikea, Coca-Cola e Leaseplan chiedono alla Commissione europea di elaborare una proposta entro ottobre 2023 e dare l’opportunità agli Paesi membri di studiare condizioni più stringenti. Tuttavia, non manca tra le richieste quella di accelerare l’espansione delle infrastrutture di ricarica pubbliche e private.

Qual è dunque l’intenzione delle aziende che hanno deciso di unirsi in un’unica voce? Mandare un messaggio forte alla politica, ai Costruttori e a tutti gli attori coinvolti nei processi industriali, per far capire che il futuro è elettrico e che è necessario studiare già le giuste condizioni per renderlo realizzabile.

Come sottolineano le associazioni, circa il 60% delle auto immatricolate in Europa sono veicoli aziendali che percorrono quasi il doppio dei chilometri percorsi dalle auto private. Non a caso, dunque, l’approvazione di una simile norma viene considerata del tutto benefica. Tra gli effetti positivi includono non solo la rapida riduzione delle emissioni ma anche una dipendenza limitata per petrolio dai Paesi esteri.

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