Nell’ultimo periodo il rincaro del settore petrolifero ha colpito duramente il settore su più fronti andando ad aumentare, anche di diverse lunghezze, il prezzo di alcuni carburanti ritenuti come un rifugio per l’utente come ad esempio il metano. Quest’ultimo ha subito un aumento repentino ed inaspettato che, in alcuni specifici casi, ne rende l’adozione non più conveniente nei confronti del diesel.
Secondo quanto riportato da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, la benzina, arrivando a 1,713 euro al litro, ha segnato un incremento settimanale pari a 1 euro e 31 cent per un pieno da 50 litri, un nuovo record dal 13 ottobre 2014; il gasolio, invece, toccando i 1,567 euro al litro, eguaglia il valore massimo del 22 ottobre 2018. Per il GPL, è necessario andare indietro di quasi 10 anni per arrivare al prezzo odierno. Dall’inizio dell’anno, in periodo di pandemia, il pieno è aumentato di circa 13 euro per diesel e benzina.
Su base annua, si stima un rincaro sulle tasche degli italiani di 326 euro per la benzina e 286 euro per il diesel. La differenza rispetto a ottobre 2020, invece, è ben maggiore: 389 euro per la benzina e 367 euro per il diesel. Proprio quest’ultimo, inoltre, potrebbe subire un ulteriore incremento nei prossimi mesi qualora si decidesse di proseguire con le varie “micro manovre” scelte dal Governo Draghi che includono l’aumento dell’accisa sul diesel e la rimozione del superbollo. La speranza è sempre la stessa, ossia che il Governo possa intervenire per rimodulare il prezzo alla pompa e magari rimuovere qualche accisa.
Fino a nuove disposizioni, però, continueremo a pagare accise valide per:
- il finanziamento per la guerra d’Etiopia;
- il finanziamento della crisi di Suez;
- la ricostruzione dopo il disastro del Vajont;
- la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze;
- la ricostruzione dopo il terremoto del Belice;
- la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli;
- la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia;
- il finanziamento della missione ONU in Libano;
- il finanziamento della missione ONU in Bosnia;
- il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri;
- l’acquisto di autobus ecologici;
- la ricostruzione dopo il terremoto dell’Aquila;
- il finanziamento alla cultura;
- il finanziamento della crisi migratoria libica;
- la ricostruzione dopo l’alluvione in Liguria e Toscana;
- il finanziamento del decreto Salva Italia;
- la ricostruzione dopo il terremoto in Emilia;
- il finanziamento del bonus gestori;
- il finanziamento del Decreto Fare.