Audi e Philips hanno completato lo sviluppo delle prime luci posteriori per auto basate su tecnologia OLED 3D. In collaborazione con Automotive Lighting, Merck e University of Cologne hanno realizzato un modulo per gli stop che è stato istallato un un prototipo di Audi TT.
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Si parla di OLED 3D perché la superficie del pannello è curva, per di più non solo in un'unica direzione. Non si tratta di vetro flessibile, come ad esempio il Corning Willow glass, ma dello stesso materiale usato da Philips per i suoi nuovi pannelli OLED. La produzione è affidata a Merck e pare sfruttare una tecnologia di stampa chiamata "wet printing".
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Gli OLED sono trasparenti in alcune parti e in alcuni casi anche sovrapposti. In pratica alla vista appaiono più flussi di luce su piani diversi, poiché all'interno della struttura sono gli OLED hanno una distribuzione tridimensionale. I dettagli tecnici riguardanti l'efficienza e la durata non sono stati svelati.
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Il progetto OLED 3D è stato finanziato dal Ministero dell'Educazione e della Ricerca tedesco con 5,7 milioni di euro. L'obiettivo è quello di analizzare e migliorare la tecnologia OLED e le conseguenti applicazioni nel settore automotive. Si parla soprattutto della realizzazione di OLED rossi reticolabili, che dovrebbero consentire per la prima volta costruzioni multi-strato su vetro sfruttando bagni chimici. Tutto questo porterà non solo a grandi volumi produttivi economici, ma anche un incremento delle prestazioni OLED nonché longevità.
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Il prototipo Audi è solo un esempio di applicazione sul campo, ma il potenziale per il design del futuro è enorme.