La recente approvazione del disegno di legge 1086 da parte della Camera dei deputati, che comprende numerose revisioni al codice della strada, ha suscitato forti reazioni nel settore della sharing mobility.
Il 27 marzo, la nuova legislazione che introduce l'obbligo di casco per tutti i conducenti di monopattini elettrici, precedentemente richiesto solo ai minorenni, è stata vista con preoccupazione da Assosharing, la principale associazione di categoria del comparto in Italia.
Secondo Assosharing, questa modifica normativa potrebbe significare una contrazione del mercato del 40%, provocando una possibile perdita di fatturato stimata intorno ai 300 milioni di euro. Inoltre, questa contrazione del mercato potrebbe portare alla perdita di circa 1.200 posti di lavoro, su un totale di 3.000 impiegati nel settore.
Il vicepresidente di Assosharing, Andrea Giaretta, ha sottolineato come il monopattino elettrico sia un mezzo di trasporto sicuro, paragonabile alla bicicletta. Ha evidenziato che i monopattini elettrici in sharing hanno una velocità autolimitata a 20 km/h e che il tasso di incidenti è molto basso, registrando solo 0,58 casi ogni 100.000 km percorsi. Inoltre, non si sono verificati decessi negli ultimi due anni a causa di incidenti su questi mezzi.
Giaretta ha anche segnalato una riduzione significativa degli incidenti, con una diminuzione del 61% tra il 2021 e il 2022, a fronte di un aumento generale dell'1,2% dell'incidentalità nel settore della mobilità in Italia nello stesso periodo.
Ha attribuito questo miglioramento all'utilizzo più responsabile dei monopattini e al controllo attento degli operatori, oltre alle tecnologie avanzate implementate sui mezzi stessi.
Il vicepresidente ha poi criticato l'introduzione dell'obbligo di casco, definendola una normativa troppo restrittiva che aumenterebbe i costi operativi. La necessità di installare contenitori per i caschi sui monopattini potrebbe inoltre esporre ulteriormente i mezzi a rischi di vandalismo e sollevare problemi legati all'igiene. Pertanto, Assosharing prevede una forte riduzione della domanda, con conseguenze negative sull'intero settore della mobilità condivisa.
La decisione del governo continua a suscitare dibattiti, mentre gli attori del settore si preparano a navigare in questo nuovo contesto normativo che potrebbe cambiare radicalmente il panorama della mobilità urbana in Italia.