Fondata a Londra nel 2015 dall’imprenditore Devis Sverdlov, Arrival mira inevitabilmente a diventare uno dei fornitori leader di veicoli commerciali e autobus elettrici. Un grande obiettivo posto a fronte di una domanda di veicoli a emissioni zero in continua crescita. Dopo aver attirato l’attenzione di case automobilistiche e di colossi della finanza come BlackRock, la startup inglese si prepara a fare un passo decisivo: la quotazione a Wall Street. La società londinese farà dunque il suo debutto nell’indice tecnologico Nasdaq grazie alla fusione con la Spac CIIG Merger Corp.
Che cos’è una Spac? Nel dettaglio, le Spac, Special Purpose Acquisition Company, sono società che nascono con l’intento di raccogliere capitali sul mercato attraverso la quotazione in borsa e dunque con conseguente obiettivo di investimento; in questo caso portare Arrival fino alla quotazione sulla Borsa di New York.
L’obiettivo di Arrival è quello di raccogliere 660 milioni di dollari circa, per una capitalizzazione della società pari a 5,4 miliardi di dollari. Come già ribadito, la startup con sede a Banbury ha già raccolto finanziamenti importanti dalle case automobilistiche coreane Hyundai e Kia. Anche BlackRock, la più grande società di investimento nel mondo con sede a New York, fa parte dei finanziamenti ricevuti da Arrival, e che lo scorso ottobre ha messo sul piatto 118 milioni di dollari.
Non a caso Arrival è un potenziale rivale della startup americana Rivian, azienda attualmente a lavoro per portare a termine la costruzione di 100.000 furgoni elettrici destinati alle consegne del grande e-commerce Amazon. Tuttavia, la startup inglese ha già portato a termine un accordo con UPS per la fornitura di 10.000 furgoni, necessari alla società statunitense per raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni anche nelle attività di consegna.
L’annuncio della quotazione, non casualmente, è stato fatto nel giorno in cui il governo britannico ha dichiarato la messa al bando dei veicoli diesel e benzina entro il 2030. Le nuove normative sulle emissioni dovrebbero pertanto aumentare ulteriormente la domanda di veicoli elettrici commerciali. La società di ricerca IDTechEx prevede infatti che le vendite annuali globali - di questi ultimi - raggiungeranno circa 2 milioni di unità entro il 2030 e ben 7,3 milioni entro il 2041.