È di pochi giorni fa la notizia per cui Apple avrebbe cancellato Apple Car, mandando in fumo anni di lavoro e diversi miliardi di dollari. Il “Progetto Titan” non vedrà mai la luce, ma un report di Bloomberg svela alcuni retroscena interessanti sulle mosse fatte da Apple e su alcuni dei motivi che hanno portato al fallimento del progetto.
Innanzitutto, Gurman mette in luce i problemi legati a una visione poco chiara dell’obiettivo: il CEO Tim Cook avrebbe cambiato più volte direzione, passando da un’auto completa a un sistema di guida autonoma, e viceversa. Cook avrebbe anche esitato a investire le risorse necessarie per il progetto, concentrandosi su settori più redditizi, causando problemi e rallentamenti nello sviluppo dell’auto.
Altro problema non da poco sembra fosse la difficoltà nel trovare un partner con cui collaborare per produrre la Apple Car. L’azienda di Cupertino avrebbe vagliato praticamente tutte le opzioni disponibili, parlando con BMW, Nissan, Hyundai, Toyota e altri, senza però mai trovare un accordo. Presa forse dalla disperazione, Apple avrebbe anche tentato di acquisire produttori di spicco, come Mercedes e Tesla, ma senza successo; stando al report, Apple avrebbe presentato un’offerta a Musk nel 2013, ma venne rifiutata.
Gurman evidenzia poi un terzo problema: la difficoltà nel creare un’auto che rispettasse gli standard di qualità e design di Apple, un altro elemento che causò diversi ritardi e contrattempi durante lo sviluppo. Nel frattempo, le altre società più importanti del settore portavano avanti le proprie ricerche e tecnologie, sia nel campo della guida autonoma che dell’elettrico, lasciando Apple sempre più indietro.
Secondo alcuni, il Progetto Titan non è stato cancellato del tutto e, in futuro, potrebbe tornare. Non sappiamo se sia vero o meno, quel che è certo però è che Apple, se mai vorrà tornare a produrre la Apple Car, dovrà cambiare il proprio approccio e magari accettare qualche compromesso, per evitare di bruciare di nuovo miliardi di dollari.