Se il consigliere legale di Apple si fa una lunga chiacchierata con la Motorizzazione californiana, nello specifico con i referenti per gli "autonomous vehicle", gatta ci cova. Al netto del chiacchiericcio è evidente che Project Titan – così chiamano il progetto nei laboratori di Cupertino – stia per muovere i primi passi. D'altronde è solo del mese scorso l'indiscrezione che vorrebbe Apple in trattativa per una serie di test su strada presso GoMentum Station, una base militare in disuso a qualche chilometro di distanza da San Francisco.
Ora, l'unica dichiarazione ufficiale è quella rilasciata dal "California's department of motor vehicles" (DMV): ha ammesso di aver incontrato Apple per discutere i regolamenti sui veicoli autonomi. A presenziare all'incontro del 17 agosto Mike Maletic di Apple, il direttore del DVD Bernard Soriano, la responsabile strategica Stephanie Dougherty e il consigliere Brian Soublet.
In California da tempo la Motorizzazione sta lavorando a un regolamento per i veicoli autonomi che stabilisca una volta per tutte gli standard di sicurezza e altri parametri per la circolazione sulle strade pubbliche. Ovviamente sono coinvolti anche i produttori, fra tutti Volkswagen-Audi, General Motors, Nissan, Continental e Google. Per altro non si esclude che questo nuovo pacchetto di norme possa essere di indirizzo alla National Highway Traffic Safety Administration per un regolamento federale.
La California si è trasformata infatti in un grande laboratorio a cielo aperto con 10 aziende che hanno richiesto permessi per effettuare più di 300 test con circa 80 veicoli autonomi. Gli ultimi la settimana scorsa su richiesta di Honda e BMW.
Forse Apple si sta muovendo analogamente ai concorrenti, ma quando richiederà un permesso per circolare in città dovrà per forza rinunciare alla segretezza. DMV esige infatti tutta una serie di dettagli su veicolo, targa, prestazioni e altri elementi che farebbero gola a qualsiasi media del settore hi-tech e auto.
L'ultimo indizio su Project Titan riguarda la recente nomina di un engineering program manager, che di solito entra in carica quando un prodotto si appresta ad abbandonare i laboratori per essere affidato alle cure dei team di ingegneri specializzati in software e hardware.