A questo proposito, Google, sul suo sito ufficiale, delinea quelli che sono i requisiti minimi per attivare Android Auto:
- Sistema operativo Android 8.0 o versioni successive;
- Piano dati (o connettività wireless);
- Cavo USB di altà qualità (se necessario.
In altre parole, in teoria, per attivare Android Auto non è altro che necessario uno smartphone relativamente moderno dotato di un sistema operativo rilasciato nel 2017-8 e una connettività dati. Ma è sempre così?
Il caso Xiaomi
In più occasioni, magari in seguito alla pubblicazione di qualche approfondimento inerente ad Android Auto, abbiamo letto commenti e lamentele riguardanti una possibile mancata compatibilità con alcuni smartphone e, in particolare, con quelli di casa Xiaomi. Ad oggi non è chiaro a cosa sia dovuta questa mancata compatibilità (o difficoltosa compatibilità) e anche nei nostri test, con un recente Xiaomi Mi 11 Lite, abbiamo riscontrato diversi impuntamenti su più auto che abbiamo avuto in prova.
Ad esempio, non è difficile incappare in un fantomatico problema conosciuto con il nome di “Errore 16” che impedisce allo smartphone di collegarsi correttamente ai veicoli che supportano Android Auto. Per superare questa difficoltà, che mostrerà a schermo un avviso “Sembra che ci sia un problema. Quando è sicuro, disconnetti e ricollega il telefono“ è necessario seguire questi passi:
- Recarsi in Impostazioni > Applicazioni > Doppie Applicazioni;
- Accedere alle impostazioni e successivamente eliminare le doppie applicazioni;
- Riavviare lo smartphone.
Alternativamente potrebbe presentarsi il problema “Sembra che Google Play Services non funzioni al momento“ e anche qui il rimedio esiste fortunatamente:
- Recarsi in Impostazioni > Applicazioni > Gestisci Applicazioni;
- Opzioni > Mostra tutte le applicazioni;
- Cercare Google Play Services;
- Selezionare Cancella Dati e Cancella Cache.
Naturalmente è sempre buona regola controllare anche che:
- il cavo USB: quante volte abbiamo perso ore a trovare una soluzione quando il problema era un semplice cavo? Con gli ultimi aggiornamenti di Android Auto è comunque possibile scovare questo problema grazie ad una funzionalità integrata;
- la versione del Google Play Services: per funzionare correttamente Android Auto ha bisogno che questo servizio sia aggiornato;
- aggiornare lo smartphone: non è raro che un piccolo bug minore possa inficiare l'utilizzo di un'app o di una funzionalità. Mantenere il proprio smartphone aggiornato è sempre una buona regola;
- aggiornare l'infotainment dell'auto: non è sempre possibile in totale autonomia, ma un piccolo controllo utilizzando il menu dedicato può risolvere diversi grattacapi.
L’alternativa ad Android Auto esiste
Chi comunque non è soddisfatto di Android Auto e volesse provare un sistema alternativo sarà lieto di sapere che Xiaomi è al lavoro ormai da diverso tempo per sviluppare un sistema proprietario (per Xiaomi, POCO e Redmi) conosciuto con il nome di Xiaomi CarWith. Disponibile a partire dalla versione Beta di MIUI 13, CarWith si pone come valida alternativa ad Android Auto.
CarWith, oltre ai classici servizi di navigazione, consente di utilizzare applicazioni di varia natura come Musica, Telefono, Audible e molte altre. Si prevede un’interfaccia minimalista, simile quindi ad Android Auto, con una barra verticale dedicata alle applicazioni più frequentemente utilizzate e una superiore riservata allo stato attuale del dispositivo. Allo stato attuale, oltre ad essere in Beta, CarWith è limitato solo ad alcuni specifici modelli di smartphone Xiaomi:
- Xiaomi Mi 11;
- Redmi K40 Pro e K50 Pro;
- Xiaomi Mi 11i;
- Xiaomi Mi 11X;
- Xiaomi Mi 11X Pro.
Quando sarà ufficialmente disponibile? Al momento non è disponibile una data di pubblicazione della versione stabile, ma il produttore ci tiene a precisare che arriverà “il prima possibile”.
Xiaomi CarWith: come provarlo
CarWith è disponibile allo stato attuale solo nelle ROM cinesi a partire dalla MIUI 13 22.2.7 Daily Beta e pertanto non ancora utilizzabile da parte di chi utilizza una ROM Global (le più comuni, soprattutto nel nostro paese). Se sei curioso di provare questa novità da parte di Xiaomi è fondamentale, pertanto, installare una ROM cinese e utilizzare uno degli smartphone supportati e inclusi nella lista del precedente paragrafo.
Considerato che si tratta di uno strumento beta e, potenzialmente, con qualche bug di troppo il nostro consiglio è quello di attendere tutto il tempo necessario affinché gli sviluppatori decidano di portarlo sulle ROM Global.