Anche Bosch sente la crisi: pronto un maxi-taglio da 5.550 posti

La crisi dell'automotive colpisce anche il colosso della componentistica e il rischio di un piano licenziamenti importante è concreto

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a cura di Tommaso Marcoli

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Bosch ha annunciato un piano di tagli che riguarderà 5.550 dipendenti, principalmente in Germania. La decisione riflette le crescenti difficoltà strutturali del settore automobilistico tedesco. Il piano prevede il licenziamento di 3.500 addetti della divisione "cross-domain computer solutions" entro la fine del 2027, di cui circa la metà in impianti tedeschi. Questa riduzione è attribuita a un calo della domanda per sistemi di assistenza alla guida e guida autonoma.

Altri tagli includono 750 posti di lavoro nella fabbrica di Hildesheim e 1.300 posizioni in uno stabilimento vicino Stoccarda. Questi licenziamenti si aggiungono a quelli già annunciati da altri giganti dell'automotive tedesco come Volkswagen e Mercedes, alle prese con programmi di riduzione dei costi. La notizia ha suscitato una forte reazione da parte dei sindacati. Frank Sell, rappresentante del consiglio di fabbrica della Bosch, ha dichiarato: "organizzeremo la resistenza a questi piani a tutti i livelli".

Questi tagli evidenziano le sfide che l'industria automobilistica tedesca sta affrontando nella transizione verso la mobilità elettrica e le tecnologie di guida autonoma. La riduzione della forza lavoro nelle divisioni legate ai sistemi di assistenza alla guida suggerisce un possibile rallentamento nello sviluppo di queste tecnologie avanzate.

La situazione di Bosch riflette un trend più ampio nel settore, con altre aziende come Volkswagen che stanno affrontando difficili vertenze sindacali per evitare la chiusura di impianti in Germania. Questi sviluppi potrebbero avere significative ripercussioni sull'economia tedesca, considerando l'importanza dell'industria automobilistica per il paese.

L'industria automobilistica tedesca, un pilastro dell'economia europea, sta attraversando una fase di profonda trasformazione. La Germania ha una lunga tradizione di eccellenza ingegneristica nel settore automobilistico. Il famoso "Made in Germany" è diventato sinonimo di qualità e affidabilità, contribuendo significativamente al prestigio dell'industria automobilistica tedesca a livello globale.Tuttavia, il settore sta affrontando sfide senza precedenti. La transizione verso la mobilità elettrica rappresenta una rivoluzione paragonabile all'introduzione della catena di montaggio all'inizio del XX secolo. Questa trasformazione sta mettendo alla prova la capacità di adattamento delle aziende tradizionali. 

Un aspetto preoccupanto di questa evoluzione è l'impatto sulle città tedesche storicamente legate all'industria automobilistica. Centri come Wolfsburg, sede della Volkswagen, o Stoccarda, casa di Mercedes-Benz e Porsche, stanno vivendo un periodo di incertezza e trasformazione. Oggi, mentre l'industria affronta nuove sfide, emerge l'opportunità di una reinvenzione. La transizione verso tecnologie più sostenibili potrebbe portare a una nuova era di innovazione e leadership tecnologica, riaffermando il ruolo della Germania come pioniere nel settore automobilistico globale.

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