Per essere più precisi si tratta dei modelli F150 Muletto M4, Mulotupo MP1 e Preserie PS1. Non si sa perché la Ferrari abbia salvato questi tre muletti dalla demolizione, ma è probabile che per il Cavallino abbiano rappresentato una svolta significativa; in fin dei conti LaFerrari è stata la prima ibrida in assoluto ed è stata la vettura che ha consentito al marchio di avviare la transizione elettrica. Il primo prototipo della LaFerrari utilizzava la piattaforma della 458 Italia dotata, però di un V12 ibrido. A differenza del modello finale, adottava un 6 litri V12, anziché l’attuale 6,3 V12 che utilizza la LaFerrari; interamente conosciuto come F150 Muletto M4, questa vettura è stata costruita per testare tutti i parametri delle emissioni. F150 Muletto M4 è rifinito con vernice nera opaca e viene fornito con sedili in pelle nera e finiture in fibra di carbonio.
F150 Mulotipo MP1 del 2012, invece, utilizzava un telaio di pre-produzione caratterizzato da una vasca in carbonio; servito per i collaudi da marzo 2012 a agosto 2013, è stato successivamente rimpiazzato da Preserie PS1 nel 2014. Come è lecito immaginare dal nome, Preserie PS1 è visivamente identico al modello stradale, presenta molti componenti definitivi come il sistema ibrido, il telaio in fibra di carbonio, i sistemi aerodinamici attivi e gli interni.
Sebbene abbiano tutti la Certificazione Ferrari Classiche, le auto non possono essere immatricolate per la circolazione su strada pubblica e pertanto è prevedibile possa finire all’interno di una qualche collezione di un ricco e facoltoso collezionista.