Allarme per le navi da crociera: dimensioni ed emissioni in continuo aumento

Le navi da crociera continuano ad aumentare in termini di volume e inquinamento, portando alla luce diverse problematiche legate alla loro adozione su larga scala.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Negli ultimi 24 anni, le dimensioni delle navi da crociera sono esplose, raddoppiando dal 2000 al 2024, come rivelato dall'ultimo rapporto di Transport & Environment (T&E), un’importante organizzazione ambientalista europea. Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager di T&E Italia, sottolinea che se questa crescita continua, nel 2050 le navi da crociera più imponenti potrebbero arrivare a pesare 345.000 tonnellate, quasi otto volte il peso del Titanic. Questo ampliamento delle navi e l’espansione delle crociere comportano gravi costi ambientali, con T&E che sollecita le compagnie a investire in tecnologie ecologiche per ridurre l’impatto ambientale e l’inquinamento atmosferico.

L’espansione dell’industria crocieristica ha portato anche a un incremento delle emissioni. Negli ultimi cinquant'anni, il numero di navi da crociera è aumentato di oltre venti volte, passando da 21 nel 1970 a 515 oggi. Questo boom ha provocato un aumento delle emissioni di CO2 nel settore a livello dell'Unione Europea, che sono cresciute del 20% nel 2022 rispetto al 2019, l’anno precedente la pandemia.

Un esempio emblematico è la Icon of the Seas, lanciata a gennaio 2024. Questa è la nave da crociera più grande al mondo fino ad oggi: una vera e propria città galleggiante con 40 ristoranti, 7 piscine e una capacità di 7600 passeggeri. Per dare un'idea delle sue dimensioni, è più lunga di 15 balenottere azzurre e cinque volte più grande del Titanic.

Molti operatori stanno optando per il gas naturale liquefatto (GNL) come alternativa ai tradizionali carburanti navali, ma questa scelta non è priva di problemi. Anche se il GNL emette meno inquinanti locali e CO2, il suo uso rilascia metano, un potente gas serra. Le perdite di metano dai motori a GNL rendono queste navi, in realtà, più dannose per il clima rispetto ai combustibili navali tradizionali.

Secondo uno studio recente di T&E, gli e-fuels potrebbero coprire quasi il 4% della navigazione europea entro il 2030. T&E ritiene che la limitata disponibilità di e-fuels e le infrastrutture di stoccaggio non rappresentino un grande ostacolo per le navi da crociera, poiché le loro rotte sono pianificabili e prevedibili.

Inoltre, lo studio mostra che l'adozione di carburanti verdi potrebbe essere vantaggiosa anche dal punto di vista economico. Con l'inclusione del settore marittimo nel sistema di prezzi del carbonio dell'UE e le sanzioni previste dal Regolamento FuelEU Maritime a partire dal 2025, navigare con combustibili fossili sarà significativamente più costoso rispetto all’utilizzo di e-fuels, con un incremento dei costi fino all'80% nel 2050.

Infine, T&E suggerisce di tassare il turismo di lusso. Le navi da crociera sono attualmente esenti da molte imposte, ma una tassa di 50 euro su un biglietto di crociera potrebbe generare 1,4 miliardi di euro a livello globale, contribuendo ai finanziamenti per il clima e garantendo che il turismo di lusso sia tassato in modo equo, come avviene per gli automobilisti.

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