Alfa Romeo ancorata al passato, inventa una scusa per non innovare

Secondo l'amministratore delegato dell'Alfa Romeo i clienti non vogliono troppa tecnologia a bordo, in favore di una tradizionale passione per la guida.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Jean-Philippe Imparato, AD di Alfa Romeo, ha dichiarato che "i miei clienti non cercano schermi di infotainment larghi un metro nelle loro auto o 200 sistemi di assistenza digitale da accendere e spegnere".

Il confronto è in particolare con alcuni recenti modelli BMW e Mercedes, dove appunto fa bella mostra di sé uno schermo centrale di grandi dimensioni.

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"Stiamo sviluppando la nostra tecnologia e vedrete su cosa stiamo lavorando nel 2025, [... ma questo non cambierà il modo in cui le nostre auto parlano o si rivolgono ai nostri clienti. Dobbiamo continuare a giocare sui nostri punti di forza", ha continuato il dirigente.

In altre parole, Imparato vuole continuare a puntare sulle Alfa come sono sempre state, auto progettate soprattutto per soddisfare le esigenze di un guidatore che vuole sentirsi un po’ pilota.

Ragion per cui resterà il cruscotto con design “cannocchiale”, con i due quadranti rotondi per contenere tachimetro e contagiri. Ci saranno alcuni sistemi di automazione alla guida ma "il nostro compito non è quello di offrire tutti i sistemi di mantenimento della corsia, di comfort e di prevenzione degli incidenti che possiamo, solo perché i nostri concorrenti li hanno. Dobbiamo essere selettivi".

Bene la tradizione ma ci vuole più modernità

Imparato ha chiaramente intenzione di mantenere Alfa Romeo sulla strada che ne ha fatto un mito tra i produttori di auto: mezzi potenti, scattanti e aggressivi. Magari con qualche difetto di troppo, magari non comodissimi, ma incredibilmente divertenti da guidare.

Ma forse non sono più i tempi adatti. Forse i consumatori adesso sì che vogliono “schermi grandi un metro” e sistemi di assistenza alla guida avanzata. Anche perché averli a bordo non significa avere un’auto che sarà meno divertente da guidare.

Insomma, puoi sempre spegnere tutto e goderti il tuo veicolo come se fossi un novello Nuvolari (erano anni che speravo di usare quest’allitterazione), o anche solo per sentirsi un rinvigorito Paolo Bitta.

Insomma, potrebbe sembrare che Alfa Romeo stia semplicemente rifiutando qualcosa che non le appartiene, nel tentativo di restare fedele alla sua storia e alla sua identità. Ma forse sotto sotto la verità è che non sono pronti per competere su quel terreno.

Certo, esisteranno alcuni alfisti puri e duri che non vogliono vedere alcun cambiamento, ma i fan sfegatati non sono abbastanza per mantenere vivo un marchio come Alfa Romeo. O forse Imparato sa qualcosa che noi non sappiamo.

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